Il mondo della ginnastica ritmica italiano continua a tremare.

A Brescia vanno avanti le indagini della Procura nell’ambito dell’inchiesta che ha interessato l’allenatrice Stefania Fogliata, accusata di maltrattamenti fisici e psichici ai danni delle giovanissime atlete che frequentano la palestra dell’Accademia Nemesi di Calcinato. Ad agosto 2022 le prime due denunce. Nei giorni scorsi, dopo che la notizia è stata diffusa da giornali e tv, altre sportive hanno denunciato la stessa allenatrice, per la quale è stato già chiesto e ottenuto dal Tribunale un provvedimento di interdizione dall’attività lavorativa.

Dal racconto delle ragazze – tutte tra i 10 e i 14 anni – sono emersi nuovi dettagli che coincidono con quelli già raccolti e messi a verbale la scorsa estate. Alla Fogliata, come racconta il Corriere, viene contestato un «quotidiano stillicidio di improperi e umiliazioni cui si sono aggiunte le percosse». Inoltre, nel mirino dell’allenatrice, anche il peso delle ginnaste che – secondo lei – dovevano continuare a dimagrire. Anche un etto in più – secondo le testimonianze - poteva valere nuovi insulti e vessazioni che avevano pesanti ripercussioni psicologiche. 

Emersi durante le denunce anche nuovi dettagli – fino ad ora sconosciuti -  che raccontano di una presunta “stanza degli schiaffi”, nella quale la Fogliato portava le ragazze, una a una, per rimproverarle. Queste dinamiche reiterate nel tempo hanno costretto molte atlete – alcune di loro giovani promesse per le Olimpiadi – ad abbandonare l‘attività sportiva.

(Unioneonline/v.f.)

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