Dovevano essere solo «accertamenti programmati» dopo che gli esami avevano evidenziato alcuni valori fuori controllo.

Eppure Silvio Berlusconi in cuor suo qualcosa doveva sentire, se prima di andare al San Raffaele ha voluto fare un giro a Milano 2, il quartiere da lui edificato quando era solo un immobiliarista semi sconosciuto negli anni Settanta. Ha deciso di andare lì dove tutto è cominciato, nel suo “gioiellino” verde realizzato negli anni Settanta a Segrate, tra il Parco Lambro e l’ospedale San Raffaele.

È andato al Maximilian Bistrot, che un tempo era la mensa di Mediaset, e ha preso dei ghiaccioli: «Un paio, era accaldato, e ha scherzato un po’ con tutti com’era nel suo stile», ha raccontato il proprietario del locale Massimiliano Albanese, ultimo ad averlo incontrato venerdì pomeriggio prima del ricovero.

Con Berlusconi c’erano Marta Fascina e gli uomini della scorta. Il Cav ha chiesto un tavolo con vista sul “laghetto dei cigni”, un simbolo di Milano 2, e si è fermato quasi un’ora scattando anche foto con altri clienti e con il figlio di 7 anni del titolare, milanista.

(Unioneonline/L)

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