Dissidi che esplodono trasformando in tragedia l'ennesimo litigio. Succede a Verzino, piccolo comune della Presila crotonese, dove un uomo, Vito Avenoso, di 64 anni, ha imbracciato il fucile caricato a pallettoni per fare fuoco in casa contro il genero, Luigi Greco, boscaiolo di 43 anni, colpendolo al torace e uccidendolo all'istante.

Poi ha puntato l’arma anche contro un nipote che era fuori dall’appartamento, Francesco di 18 anni, rimasto gravemente ferito alla testa. Un altro nipote è riuscito a sfuggire alla furia del nonno, che aveva preso di mira anche lui.

Teatro della tragedia una edificio di via Lenin dove vivevano sia la vittima, al piano terra, sia il presunto assassino, al primo piano. Il diciottenne subito soccorso, è stato trasportato direttamente in elisoccorso nell'ospedale di Catanzaro.

E’ successo tutto poco prima di mezzogiorno. Momenti di terrore: appena si è diffusa la notizia i parenti della vittima sono arrivati sul posto e si sono scagliati contro i parenti dell’assassino. I carabinieri hanno faticato non poco per calmare gli animi, si era già arrivati alle mani.

Anche il sindaco Giuseppe Cozza sul posto per fermare la violenta lite tra le famiglie: "E' una tragedia - ha detto visibilmente sconvolto - che ha scosso tutta la comunità non abituata ad eventi del genere. Non ci sono parole. La vicenda coinvolge famiglie normali dedite al lavoro di boscaiolo: non era pensabile una cosa del genere".

Alla base dell'omicidio, secondo quanto emerso dalle prime indagini dei carabinieri, potrebbero esserci stati screzi scaturiti da una presunta vicenda di maltrattamenti in famiglia che Greco (la vittima) avrebbe esercitato nei confronti della moglie, figlia di Avenoso.

(Unioneonline/L)

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