La conferma è arrivata dalla polizia scientifica italiana: l'arma usata dal killer della strage di Berlino, Anis Amri, per uccidere il camionista polacco è la stessa che ha ferito un poliziotto a Sesto San Giovanni (Milano).

Con quella pistola, una Erma Werke calibro 22 di fabbricazione tedesca, il 24enne ha sparato all'autista e ha preso possesso del camion col quale è poi piombato sui mercatini di Natale di Breitscheidplatz, causando 12 morti.

Continuano intanto gli accertamenti sul denaro, circa mille euro, trovato addosso al terrorista ucciso dagli agenti che lo avevano fermato per un controllo a Sesto, mentre da Berlino le perquisizioni compiute nelle ultime ore hanno portato al fermo di un 26enne tunisino.

La sera prima dell'attentato al mercatino avrebbe cenato con Amri in un ristorante del quartiere Mitte; il sospetto è che fosse a conoscenza delle intenzioni del giovane.

La Procura generale tedesca ha tenuto oggi una conferenza stampa nella quale ha anche aggiunto che Amri è stato ripreso da una telecamere di una stazione della metropolitana mentre, consapevole di essere filmato, mostrava il dito indice, il saluto molto comune tra i simpatizzanti dello Stato Islamico.

Nessuno poi, dal giorno in cui è stato ucciso, ha reclamato ancora la sua salma: i parenti dalla Tunisia avevano fatto sapere, fin da subito, di averlo "rinnegato".
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