A partire dell'8 febbraio l'Alto Adige torna in lockdown.

Lo ha deciso la Giunta provinciale per far fronte all'aumento dei contagi e al timore della diffusione della variante inglese, con il primo caso già registrato.

A partire dal prossimo lunedì, e per le successive 3 settimane, resteranno chiuse le scuole e ci sarà il divieto di spostamento dal proprio Comune di residenza, se non per motivi di lavoro, di salute o di urgente necessità.

Bar e ristoranti continueranno ad essere chiusi, e dovranno chiudere anche le strutture ricettive dell'ambito turistico. Serrande abbassate per buona parte dei negozi, mentre aziende produttive e artigianali potranno lavorare, ma a condizione di testare regolarmente i propri collaboratori e le proprie collaboratrici.

Garantita l'apertura di servizi e strutture sociali e socio-sanitarie, oltre che dei servizi di assistenza alla prima infanzia. Lezioni in presenza per le scuole materne, mentre a partire da lunedì 8 febbraio tutte le scuole medie e tutte le scuole superiori torneranno alla didattica a distanza per il 100% delle ore di lezione. Dad anche per le scuole elementari, ma a partire da mercoledì 10 febbraio.

La Giunta provinciale ha chiesto responsabilità alla popolazione: "Non basta rispettare le misure e i protocolli di sicurezza nell'abbattere in maniera duratura i contagi - le parole del presidente Arno Kompatscher - serve l'impegno di tutti nel seguire sempre e costantemente le regole di comportamento anche nella propria vita privata".

(Unioneonline/D)
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