Con la Sardegna in zona gialla diventano sedici le regioni italiane, più la Provincia autonoma di Trento, con il minor livello di restrizioni anti-Covid. Puglia, Sicilia e la parte restante dell'Umbria resteranno arancioni ma inizierà anche il lockdown in Alto Adige, deciso per tre settimane dalle autorità locali, così come in provincia di Perugia e in alcuni Comuni del Ternano e abruzzesi.

Ci si avvia ad un'altra scadenza importante: la fine del divieto di spostamento tra Regioni (anche gialle) il 15 febbraio, con la decadenza del decreto varato per le feste di Natale. La palla passerà al nuovo esecutivo di Mario Draghi: potrebbe giurare proprio venerdì, il giorno del monitoraggio settimanale della cabina di regia e delle eventuali ordinanze del ministro della Salute.

"Sarà il nuovo governo a fare una valutazione, sulla base del quadro epidemiologico, sulla mobilità tra le Regioni - ha detto giorni fa il ministro uscente degli Affari regionali Francesco Boccia - nelle diverse fasce e in particolar modo in fascia gialla, anche perché eventuali misure limitative necessitano di un apposito decreto".

LA CAMPAGNA VACCINALE - Intanto la minaccia costituita dalle mutazioni - anche quella sudafricana e quella brasiliana - si intreccia alla campagna vaccinale, che ha accumulato circa tre settimane di ritardo a causa dei pesanti tagli delle aziende alle forniture di dosi. Il siero di AstraZeneca è arrivato invece con due giorni di anticipo e le 250mila fiale del primo carico saranno somministrate da martedì agli under 55 in buona salute, a partire da insegnanti e membri delle forze dell'ordine.

Contestualmente si procederà a completare la vaccinazione di sanitari e ospiti delle Rsa e si procederà con quella degli ultraottantenni. Queste ultime categorie hanno avuto destinati i vaccini Pfizer-BioNtech e Moderna, per un totale di oltre 2,5 milioni di dosi somministrate finora e oltre 1,1 milioni di italiani che hanno ricevuto anche il richiamo e sono quindi davvero vaccinati. L'obiettivo è immunizzare 4 milioni e mezzo di persone entro fine aprile.

A marzo si prevede che l'Agenzia europea del farmaco (Ema) dia via libera al vaccino della statunitense Johnson&Johnson, monodose, quindi più facile da conservare e da somministrare: l'Italia ne aveva opzionate inizialmente decine di milioni di dosi.

(Unioneonline/D)
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