Sono 8.514 i malati di coronavirus in Italia, 529 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha superato i diecimila: 10.149. Il dato, cui manca però il numero dei nuovi contagi in Lombardia, è stato fornito dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile.

Tra i malati, 877 si trovano in terapia intensiva, 144 in più rispetto a ieri, 5.038 sono isolati in casa, i restanti ricoverati con sintomi.

Le vittime sono complessivamente 631: rispetto a ieri sono 168 in più, di cui 135 nella sola Lombardia. Diventano invece 1.004 i guariti, 280 più di ieri.

"CHIUDERE TUTTO" - Chiudere tutto per 15 giorni, lasciando aperti solo supermercati e farmacie. Questa la proposta lanciata dal governatore lombardo Attilio Fontana, spalleggiato dal veneto Luca Zaia e dai leader dell'opposizione Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Il presidente della Regione più colpita dall'emergenza coronavirus, all'indomani decreto del governo, ha lanciato un vero e proprio sos.

"E' il tempo della fermezza - scrive su Facebook -. Ho incontrato i sindaci dei capoluoghi lombardi e il presidente di Anci Lombardia, chiedono tutti la stessa cosa: chiudere tutto adesso (tranne i servizi essenziali) per ripartire il prima possibile. Le mezze misure, l'abbiamo visto in queste settimane, non servono a contenere questa emergenza".

"Tutti i dodici sindaci che meglio conoscono il territorio e la situazione dei loro ospedali - ha detto a SkyTg24 - mi hanno incaricato di rivolgermi al governo e di chiedere un ulteriore irrigidimento delle manovre che servono a creare quell'allontanamento che è l'unico mezzo per interrompere il contagio".

Irrigidimento "vuol dire ulteriori chiusure di attività commerciali tutte, valutare l'opportunità di sospendere il trasporto pubblico locale perché è un mezzo attraverso il quale si diffonde il virus, controllare e capire se esistono aziende la cui attività può essere sospesa e quelle invece assolutamente essenziali: alimentari, energetico, farmaceutica, raccolta dei rifiuti", chiosa Fontana.

Secondo i numeri diffusi ieri dall'assessore al Welfare Giulio Gallera sono in tutto 5.469 i positivi al coronavirus in Lombardia, ossia 1.280 più di domenica. I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.802 (+585), 440 in terapia intensiva (+41), mentre i dimessi sono stati 646 ed è salito a 333 il numero dei decessi.

Sulla stessa linea il governatore del Veneto Luca Zaia: "Piuttosto che protrarre un'agonia che dura mesi, credo sia meglio arrivare a una chiusura totale per bloccare definitivamente il contagio. E' una linea di pensiero che sta girando, penso che se ne parlerà anche oggi perché è fondamentale isolare il virus, e più rallentiamo la velocità di contagio, più respiro diamo alle nostre strutture sanitarie".

Anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni, nell'incontro del premier Conte con le opposizioni, hanno chiesto la stessa misura.

"Abbiamo chiesto misure più drastiche, ma il governo ha detto no", ha dichiarato il leader della Lega. "Tutto quello che non è strategico va chiuso, escluso alimentari, farmacie, sanità, sicurezza. Dal governo non ci sono indicazioni chiare, occorre anche un intervento straordinario per i sindaci".

"Sarebbe meglio chiudere tutto per 15 giorni. Arrivarci tra 15 giorni è aiutare il contagio per poi dover prendere misure rigide, meglio farlo immediatamente, ma il governo al momento non si dice disponibile". "C'è confusione - attacca la leader di Fdi - come fa un parrucchiere a tenere aperto mantenendo la distanza di un metro a chi deve tagliare i capelli? Sembra che il governo voglia scaricare sulle famiglie delle responsabilità che non si vuole assumere".

PALAZZO CHIGI - A stretto giro di posta è arrivata la precisazione del presidente del Consiglio. "Durante il confronto con i leader dell'opposizione Salvini, Meloni e Tajani, in ordine alla richiesta di introdurre misure di contrasto del contagio più severe, che contemplino una serrata generale, il premier non ha escluso affatto la possibilità di adottare misure più restrittive, ove necessarie". Queste le esatte parole proferite dal premier: "Vi assicuro che il governo continuerà a rimanere disponibile e risoluto ad adottare tutte le misure necessarie a contrastare con il massimo rigore la diffusione del contagio".

(Unioneonline/D-L)

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