Nel Milanese hanno festeggiato una laurea in un'area verde, ma qualcuno ha chiamato i carabinieri e in dieci sono stati denunciati.

Stessa sorte toccata a 48 persone che a Porto Empedocle (Agrigento) stavano partecipando a un corteo funebre, e anche in questo caso ad avvertire i militari sono stati alcuni passanti. Tutti i presenti devono rispondere ora penalmente per aver violato il decreto del presidente del Consiglio finalizzato ad arginare la diffusione del coronavirus.

Sono arrivati i controlli e le denunce già nelle prime ore di applicazione delle norme con cui il governo ha chiesto agli italiani di cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita, limitando gli spostamenti e vietando gli assembramenti di persone.

Sicuramente fino al 3 aprile, e comunque sino a quando l'emergenza non sarà cessata, tutti dovremo imparare a convivere con una socialità fortemente limitata.

Verifiche su strade, aeroporti e ferrovie per fermare gli spostamenti, ma anche controlli sui locali che non rispettano gli orari di chiusura e il divieto di assembramento.

A Signa (Firenze) la denuncia è scattata nei confronti del legale rappresentante di un circolo ricreativo che aveva tenuto aperta l'attività, al cui interno c'erano una decina di persone che giocavano a biliardo.

Chiusura forzata per una palestra in Brianza, dove ieri sera sono state trovate tre persone che si allenavano. E in una palestra a Cattolica (Rimini), i carbinieri sono intervenuti tre volte nella stessa giornata, trovando persone che si allenavano: gestore nei guai assieme a quattro clienti.

Denunce anche a Torino, nei confronti dei gestori di dieci locali pubblici che non hanno seguito le disposizioni. A Carpi invece, alle 21 di ieri sera, sono state trovate 50 persone in una sala slot, sgomberata velocemente.

E persone che si spostano da un comune all'altro senza permesso. Non poche, tra di loro anche una prostituta e il suo clienti sorpresi da agenti del commissariato di Busto Arsizio (Varese).

Altre cinque persone sono state controllate e denunciate a Mantova, perché individuate in orari serali e notturno lungo le strade provinciali senza averne la necessità.

A Forlì invece, un uomo di Pesaro che è stato fermato dalla polizia per un controllo, non solo non aveva con sé nessuna autocertificazione, ma aveva una tosse persistente e la febbre: è stato portato in ospedale dove si trova sotto osservazione, ha detto di non aver avuto tempo di sottoporsi al tampone a causa della necessità di spostarsi in auto.

Sempre in Emilia-Romagna sono cinque i viaggiatori denunciati dalla Polfer: uno a Bologna, tre a Reggio Emilia e uno a Forlì. Infine a Roma la Digos ha denunciato 30 persone che hanno manifestato, un gruppo di 30 anarchici che chiedeva l'indulto per tutti i detenuti.

A Roma invece assembramenti e calca alla stazione Tiburtina, tanti i passeggeri in attesa di bus per lasciare la capitale.

Lo ha denunciato Francesco Storace: "Ci indignavamo per quelli che scappavano dal Nord per evitare di stare isolati in Lombardia e assaltavano i treni. E a Roma invece si può fare come ci pare?", ha commentato l'ex governatore del Lazio lamentando "l'assenza di controlli".

"Così - ha aggiunto - il coronavirus non lo sconfiggiamo, se non si blocca tutto è una partita persa. Cose del genere mettono a repentaglio la salute di tutti".

(Unioneonline/L)
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