La Procura di Milano è pronta a chiedere il processo per appropriazione indebita per tre frati, ex amministratori di tre enti dei Frati Minori, nell'inchiesta su un ammanco nelle casse dei francescani da circa 20 milioni di euro.

Lo ha deciso il gip Maria Vicidomini non accogliendo la richiesta di archiviazione, a cui si era opposta anche la Casa Generalizia dell'Ordine dei Frati Minori, e ha disposto così l'imputazione coatta.

Nell'inchiesta era coinvolto un sedicente investitore, Leonida Rossi, poi morto suicida a 78 anni.

Secondo quanto emerso nell'indagine, il presunto broker avrebbe ricevuto proprio 20 milioni di euro - frutto di lasciti e donazioni dei fedeli - dai frati tra il 2007 e il 2014, investendoli in Svizzera.

Poi l'uomo non avrebbe più restituito né capitale, né interessi guadagnati, causando l'ammanco.

(Unioneonline/F)
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