L’ex forzista e attuale senatore di “Cambiamo!” Paolo Romani è stato iscritto dalla Procura di Monza nel registro degli indagati con l’accusa di peculato.

Secondo gli inquirenti avrebbe sottratto 350mila euro dai conti di Forza Italia, in parte facendoli "traghettare" attraverso una collaborazione con l'imprenditore Domenico Pedico, anche lui indagato.

Lo rende noto la Procura di Monza. Già convocato per un interrogatorio, Romani si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha reso dichiarazioni spontanee.

L’INCHIESTA – L'indagine è stata svolta dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di finanza di Milano, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Monza Claudio Gittardi, ed è partita da alcune segnalazioni per operazioni sospette sui conti di Forza Italia.

Le Fiamme Gialle hanno così accertato che il senatore, tra il 2013 e il 2018, all'epoca Capo del Gruppo Parlamentare del Popolo delle Libertà, "avendo la disponibilità di somme di denaro giacenti" sul conto del partito in una banca di "Palazzo Madama e intestato al gruppo Forza Italia e con delega a suo favore", si legge nei capi di imputazione, "si appropriava dell'importo complessivo di 83mila euro", tramite tre assegni emessi a sua firma "e a sé intestati", per poi depositarli sul proprio conto corrente, in una filiale di Cinisello Balsamo (Milano).

Dalle indagini della Guardia di finanza sono emerse altre due operazioni analoghe: la prima per oltre 180mila euro spostati sul conto dell'imprenditore Pedico, e su quello della “CarontGraft D&K srl”, attualmente in liquidazione, sempre riferibile all'imprenditore. Denaro poi dirottato da Pedico sui suoi conti personali, e poi restituiti a Romani, tramite altri assegni bancari. Il senatore avrebbe inoltre utilizzato 95mila euro circa per spese personali e per il pagamento di prestazioni o professionisti non conformi al regolamento del Senato della Repubblica.

(Unioneonline/D)

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