Un "numero enorme" di eurodeputati, fra cui "l'intera delegazione" del Pd ha ricevuto finanziamenti dal miliardario George Soros".

Lo ha affermato Marcello Foa, in un'intervista al quotidiano israeliano "Haaretz" citando un presunto studio sul tema.

Secondo il presidente della Rai, inoltre, gli attacchi contro il miliardario unghese naturalizzato statunitense, preso di mira sia dal presidente americano Donald Trump sia da Viktor Orban, non possono essere considerati antisemiti perché si basano sulle sue azioni.

"Se fosse attaccato in quanto ebreo sarebbe antisemitismo, ma non è quello che accade e ritengo sia offensivo usare l'antisemitismo come alibi per soffocare questo dibattito", ha affermato il giornalista.

"Marcello Foa, ricicla una vecchia balla su presunti rapporti tra gli eurodeputati Pd e George Soros, aggravandola con una diffamazione nei nostri confronti. Abbiamo deciso tutti insieme di portarlo davanti ad un tribunale della Repubblica. Foa dovrà rispondere in sede penale con relativo risarcimento danni", ha fatto sapere Patrizia Toia, a nome dei 26 europarlamentari dem.

Dopo l'annuncio di querele del gruppo Pd dell'Ue, in un post pubblicato su Facebook il presidente della Rai ha ridimensionato le accuse, parlando non più "finanziamenti", ma di una presunta "vicinanza" di alcuni esponenti politici italiani alla Open Society di Soros.

"Non sono io a dirlo - ha precisato Foa - ma la stessa Open Society in un suo rapporto interno" che "chi vuole" si può leggere.

(Unioneonline/F)

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