E’ entrato nell’ospedale armato di coltello alla ricerca del papà di Matias.

Lo zio del bimbo di dieci anni ucciso dal padre nei giorni scorsi a Vetralla, nel Viterbese, è stato denunciato dai carabinieri per porto abusivo d’arma.

L’uomo voleva farsi giustizia da solo per la tragica morte del nipotino. E’ antrato in ospedale con un coltello nascosto: “Ditemi dov’è Mirko”, ha detto ai sanitari nel tentativo di raggiungere l’assassino, ancora ricoverato nel reparto penitenziario dell’ospedale e in stato d’arresto.

L’ospedale ha lanciato l’allarme e sul posto sono giunti i militari che lo hanno bloccato. L’uomo, in stato di shock, è stato poi ricoverato.

Una vicenda terribile che ha scioccato l’intero paese quella avvenuta lo scorso 16 novembre a Vetralla. Mirko Tonkov, polacco di 44 anni sottoposto a divieto di avvicinamento alla famiglia, ha lasciato l’ospedale in cui era ricoverato per Covid ed è andato nella casa in cui vivevano il suo piccolo figlio con la madre.

A casa c’era il solo Matias, la mamma era al lavoro, lui lo ha ucciso con una coltellata alla gola. L’uomo era stato violento sia con il figlio che con la donna, una 35enne che lo aveva denunciato. Lei era molto spaventata, tanto da raccomandare al figlio di non aprire la porta a nessuno, papà compreso. E invece quel pomeriggio il piccolo Matias ha aperto la porta al padre andando incontro alla morte.

(Unioneonline/L)

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