Avrebbe giurato fedeltà all'Isis, Anis Amri, il tunisino ricercato per la strage ai mercatini di Natale di Berlino ucciso questa notte a Sesto San Giovanni (Milano) da due poliziotti nel corso di un "controllo di routine".

A testimoniare la matrice jihadista dell'attentato compiuto lunedì a bordo di un camion rubato lanciato contro la folla, un video diffuso da Amaq, una delle grancasse web dello Stato islamico.

Lo riferisce Site, sito specializzato nel monitoraggio della propaganda del terrorismo islamista, precisando che il suo gesto sarebbe stato una rappresaglia per le uccisioni di musulmani da parte dei "mangiatori di maiali" occidentali nei raid contro lo Stato Islamico.

LA FINE DELLA FUGA - Dopo quasi cinque giorni di ricerche serrate in tutta Europa, la fuga di Amri si è conclusa a Sesto, periferia nord del capoluogo lombardo.

Qui il 24enne è stato notato dall'equipaggio di una volante mentre passeggiava a piedi nei pressi della stazione ferroviaria.

Gli agenti gli hanno chiesto i documenti e lui, per tutta risposta, ha estratto una pistola, una calibro 22, dallo zaino e "senza esitare, ha sparato - urlando "poliziotti bastardi" - contro gli agenti, colpendone uno alla spalla, l'agente Cristian Movio, in servizio da appena 9 mesi", ha spiegato il ministro dell'Interno Marco Minniti nel corso di una conferenza stampa.

A quel punto gli agenti hanno risposto al fuoco, uccidendolo.

Solo dopo gli accertamenti e grazie alla comparazione delle impronte digitali si è scoperto che si tratta del tunisino 24enne ricercato da giorni; in tasca aveva un biglietto del treno: avrebbe preso un convoglio da Chambery (Francia) che, passando da Torino, lo avrebbe poi portato a Milano, Stazione centrale, dove sarebbe arrivato due ore prima della sparatoria.

LE PAROLE DEL MINISTRO DELL'INTERNO MINNITI - VIDEO:

Per ricostruire esattamente i suoi spostamenti sono tuttora in corso indagini "in piena collaborazione con la Germania", ha detto ancora il ministro, che ha specificato di non poter dare ulteriori dettagli, ma ha aggiunto di essere "estremamente soddisfatto" dell'operazione e ha ringraziato i due poliziotti.

GENTILONI: "LO STATO C'È" - Questa mattina, da Palazzo Chigi, ha parlato anche il premier Paolo Gentiloni, che ha detto: "Non sottovalutiamo le minacce, ma l'episodio di questa notte dimostra che lo Stato c'è e l'Italia c'è".

Anis Amri, unico sospetto della strage, secondo suo fratello Abdelkader, rintracciato in Tunisia, si sarebbe radicalizzato durante la permanenza nelle carceri italiane. "Se sarà provato che era coinvolto, non farà più parte della nostra famiglia", aveva aggiunto. Un altro fratello del presunto killer invece gli aveva lanciato un appello: "Lo invito a consegnarsi alla polizia".

Il 24enne tunisino era stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza delle autorità, otto ore dopo la strage di fronte all'associazione-moschea "Fussilet 33", nel quartiere berlinese di Moabit, perquisita oggi dalla polizia.

Un video amatoriale girato da un testimone oculare è stato diffuso negli ultimi giorni, mostra gli attimi in cui il tir piomba a tutta velocità sulla folla riunita nel mercatino di Natale sulla Breitscheidplatz.

Il video del tir che piomba sulla folla

Ad agosto, alcuni responsabili della sicurezza in Germania erano stati informati di una possibile preparazione di attacchi previsti per fine dicembre a Monaco e Berlino. Un detenuto, Stephan V., dal carcere aveva riferito in una lettera al suo legale la presenza di alcuni detenuti, originari della Tunisia e dell'Algeria, che si professavano seguaci dell'Isis e che parlavano apertamente di pianificazione di attentati.

IL RICORDO DELL'ITALIANA MORTA - Duemila fiaccole si sono accese ieri a Sulmona per salutare Fabrizia Di Lorenzo, la ragazza italiana morta durante l'attentato che ha provocato 12 morti e decine di feriti.

Un corteo silenzioso ha sfilato per le vie del centro storico fino al monumento ai Caduti in guerra.

Fabrizia aveva conseguito la laurea in Relazioni internazionali ed era poi partita a lavorare nella capitale tedesca. Era stata impegnata anche come volontaria della Croce Rossa.

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