Per la strage a Berlino avvenuta lunedì scorso la polizia tedesca sta dando la caccia a un cittadino tunisino, sospettato di avere legami con l'attentato, dopo che un documento di espulsione è stato trovato all'interno del tir, sotto il sedile del guidatore. Si tratterebbe di Anis Amri, nato nel 1992 nella città di Tataouine, noto agli inquirenti tedeschi anche con altri nomi. Secondo i procuratori citati dai media, i documenti sono stati emessi nel distretto di Kleve, nella Renania Settentrionale-Vestfalia.

Perquisizioni sono in corso in alcune località tedesche e anche presso un centro di accoglienza per rifugiati al confine tra Germania e Olanda.

Per catturare il fuggitivo, "armato e pericoloso" avvertono gli inquirenti, sono stati rafforzati i controlli alle frontiere ed è stato spiccato un mandato di cattura europeo.

ARRIVATO DALL'ITALIA - Sempre secondo fonti di stampa, Anis era arrivato dal Nordafrica in Italia nel 2012, per poi spostarsi in Germania e chiedere asilo.

Nel nostro Paese, ha raccontato il padre di Anis nel corso di un'intervista a un'emittente tunisina, il 24enne avrebbe anche scontato 4 anni di carcere per aver appiccato un incendio a una scuola.

Quindi sarebbe partito per la Svizzera per arrivare, infine in Germania.

Le forze dell'ordine tedesche lo avrebbero anche fermato nei mesi scorsi, trovandolo in possesso di documenti falsi rilasciati dalle autorità italiane.

Per le autorità tunisine, dicono fonti locali, il suo nome corrisponderebbe invece a Anis bin Mustafa bin Othman, 24enne nato a Oueslatia, e non avrebbe legami col terrorismo, ma sarebbe noto alle forze dell'ordine solo per crimini comuni.

LE RICERCHE - Intanto continuano le indagini sull'attacco, rivendicato dallo Stato islamico, e proseguono le ricerche per individuare possibili complici.

Gli inquirenti tedeschi sono "fiduciosi" sul fatto che la caccia all'uomo per l'autore della strage si possa concludere presto e che gli arresti siano imminenti.

Secondo la polizia, l'attentatore sarebbe ferito; sono pertanto in corso verifiche negli ospedali di Berlino e Brandeburgo, mentre gli agenti federali stanno analizzando le oltre 500 informazioni ricevute dai cittadini nelle ultime ore, dopo che ieri pomeriggio è stato rilasciato per mancanza di prove un primo fermato, un 23enne pakistano richiedente asilo. Una seconda persona è stata fermata nella notte e successivamente rilasciata per insufficienza di prove, mentre sono in corso accertamenti sui dati del gps del tir, dei telefoni cellulari e del dna raccolto nel camion utilizzato per l'attacco.

IL RILASCIO DEL PRIMO SOSPETTATO - VIDEO:

L'ISIS RIVENDICA - Una rivendicazione è arrivata da un gruppo legato all'Isis, attraverso l'agenzia Amaq, vicina agli uomini del Califfato, parlando di "un soldato" che avrebbe risposto "alle richieste di attaccare i cittadini dei Paesi che fanno parte della coalizione internazionale" che lotta contro lo Stato islamico in Siria e Iraq.

L'AUTISTA UCCISO - Le autorità hanno anche ricostruito la sorte dell'autista del tir. Lukasz Urban, così si chiamava il conducente, non sarebbe dunque stato ucciso subito dall'attentatore, ma avrebbe lottato nella cabina del mezzo fino all'ultimo.

E secondo informazioni riferite oggi dal tabloid tedesco Bild, l'autopsia sul corpo del camionista avrebbe confermato come l'uomo fosse ancora vivo nel momento in cui il suo assassino si è scagliato contro la folla, uccidendo 12 persone e ferendone 48.

Quando il camion si è finalmente fermato, sarebbe stato finito a colpi d'arma da fuoco dopo essere stato accoltellato, mentre l'attentatore si è dato alla fuga.

LE VITTIME E L'ITALIANA SCOMPARSA - Finora soono state identificate 6 delle 12 vittime dell'attacco contro i mercatini di Natale. A loro si aggiunge il conducente del camion, ucciso con colpi di arma da fuoco.

Un totale di 48 persone, di cui 18 in gravi condizioni, sono state portate in ospedale, mentre risulta dispersa l'italiana Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni, di Sulmona (L'Aquila). La Procura di Roma ha aperto un fascicolo.

IL SINDACO DI SULMONA: "PREGHIAMO PER FABRIZIA" - VIDEO:

GENTILONI - Oggi il premier Paolo Gentiloni è intervenuto sulla strage.

Il numero uno di Palazzo Chigi ha espresso "vicinanza" ai cittadini tedeschi e "solidarietà" alla famiglia di Fabrizia, definita "giovane cittadina italiana esemplare".

Tre connazionali rimasti lievemente feriti nell'attacco sono stati rimpatriati in queste ore.

ALFANO A BERLINO - Il ministro degli Esteri Angelino Alfano in visita a Berlino, nell'ambito di un giro delle capitali europee iniziato ieri a Parigi e Londra, si è recato sul luogo dell'attentato al fianco del collega tedesco Frank Walter Steinmeier: "Soffriamo e siamo addolorati assieme a voi - ha detto - la nostra è la sofferenza di uomini liberi che sanno che è in gioco la libertà, la nostra libertà di vita quotidiana, il nostro modo di vivere". E poi: "Abbiamo imparato ancora una volta che la libertà non è data per sempre, occorre battersi per difenderla".

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