Il caso del cane torturato a Sassari e dato alle fiamme, e quello investito e abbandonato lungo una stradina di campagna a Capoterra, arrivano in Parlamento.

L'onorevole Patrizia Prestipino, del Pd, ha chiesto questa mattina nell'aula di Montecitorio un inasprimento delle pene per i crimini commessi nei confronti degli animali.

Sulla violenza commessa sui cani in Sardegna, si è espresso anche Rinaldo Sidoli, segretario di Alleanza Popolare Ecologista (Ape). "Dopo il cane di piccola taglia legato e torturato con il fuoco a Sassari e poi gettato a bordo strada, come un rifiuto, abbiamo appreso l'ennesima triste notizia: un cagnolino, nelle campagne di Capoterra, è stato investito e abbandonato al suo destino. In un primo momento si era pensato che la carcassa fosse stata bruciata e abbandonata lungo una strada di campagna, non lontano dal cimitero, ma poi è emerso che il cane era stato investito e lasciato là a decomporsi. Confidiamo nell'operato delle istituzioni e siamo certi che individueranno nel più breve tempo possibile gli autori ma anche le responsabilità di chi doveva vigilare correttamente".

Sidoli, inoltre, sottolinea la necessità di pene più severe per chi maltratta gli animali. "Crediamo che sia arrivato il momento che l'indignazione delle persone sensibili spinga il mondo politico a lavorare in maniera trasversale sui diritti degli animali - dice - non si devono più verificare casi come questo. Ma ogni anno sono circa 15mila i cani e i gatti che vengono torturati e uccisi, ossia 142 animali al giorno (uno ogni dieci minuti). Serve urgentemente un rafforzamento sulla tutela degli animali, come promesso a più riprese dal ministro dell'Ambiente Costa e dal sottosegretario alla Giustizia Ferraresi. L'obiettivo dovrebbe essere quello di impedire che la pena della reclusione possa essere commutata e che nessuna vittima venga lasciata nelle mani di chi si è macchiato del reato. Porteremo questa istanza in Parlamento grazie alla intensa collaborazione con l'onorevole Prestipino".
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