I fedeli a San Pietro: «Francesco santo subito»
Niente calca, niente sirene. Ma un flusso continuo e compostoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Alla fine, è morto come ha vissuto: stanco, esposto, senza protezione. Francesco non è mai stato un Papa da palazzi, ma uno che camminava nella polvere, con le scarpe consumate e lo sguardo puntato basso, sempre verso chi non vede nessuno.
Curvo, affaticato, ma ancora lì in piazza San Pietro, tra la gente. Il corpo ormai un peso, il volto scavato, ma gli occhi lucidi. Come se sapesse che il tempo era agli sgoccioli e volesse finire il mestiere fino all’ultimo. Che poi, il mestiere di Francesco non è mai stato quello del Papa. È stato quello del fratello. Dell’uomo che si ferma. Che ascolta. Che non ha paura di dire «abbiamo fallito».
Ha disturbato il mondo cattolico sin dal primo istante, scegliendo il nome di un povero scalzo invece che quello di un monarca. Ha scelto l’odore delle periferie, le mani degli ultimi, le parole scomode. Ha messo in crisi cardinali, governi, lobbisti e benpensanti. Ecco perché a molti non è mai piaciuto: «Chi sono io per giudicare?», diceva.
E oggi piazza San Pietro si è svegliata silenziosa. Niente calca, niente sirene. Ma un flusso continuo, composto, testardo.
Migliaia di persone – pellegrini, turisti, fedeli, curiosi – arrivano per rendere omaggio a Papa Bergoglio. Il clima in piazza è tranquillo. I controlli scorrono veloci, nessun caos. La fila per entrare in Basilica si snoda ordinata. «Santo subito», è la frase che si sente più spesso. In italiano, ma anche in inglese, in spagnolo, in polacco, in ucraino.
Nessuno ha dubbi «andrebbe fatto santo subito ma chissà se sarà realmente così», si chiedono.
«Un uomo umile, un uomo vero. Lo abbiamo amato dal primo momento», dicono Gianni e Dennis, italoamericani in vacanza a Roma. «Trump verrà ai funerali? Lo farà solo per farsi pubblicità. Ma Francesco non è di nessuno. È del popolo».
Suor Maria arriva dalla Polonia. Si ferma, prega, poi dice: «Ha portato la Chiesa dove doveva stare. Tra i poveri, tra i malati, tra gli abusati. Non lo dimenticheremo».
Una famiglia di Brescia ha fatto ore di macchina per esserci. «Questo Papa ha avuto il coraggio di guardare in faccia la vergogna della pedofilia. Di mettere mano ai conti dello IOR. Di chiedere perdono. Lo hanno ostacolato, ma lui non ha mollato mai».
Dodici anni di pontificato controvento. Francesco ha scelto di sporcarsi le mani. Ha scelto la parola “fallimento” quando la Chiesa avrebbe voluto silenzio. Ha parlato di migranti, di guerra, di povertà, mentre altri parlavano di potere.
Ora tra i fedeli la sua morte lascia un vuoto e la gente vuole che venga proclamato santo. Subito. «Non c’è bisogno di miracoli – dice Charlotte, da Miami – il miracolo è stato lui».
(Unioneonline/Fr.Me.)