Famiglia nel bosco, Nordio: «Pronto a intervenire, perplesso da un provvedimento estremo»
Il ministro: «Aspetto gli atti, se dovessero emergere profili di rilievo disciplinare eserciterei i miei poteri»Carlo Nordio (Ansa)
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Quella della famiglia nel bosco di Palmoli «è una situazione che va considerata con estrema attenzione, bilanciando gli interessi degli uni e degli altri ed è chiaro che laddove dovessero emergere profili di rilievo disciplinare eserciterei i poteri che mi sono stati conferiti dalla legge».
Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al question time della Camera: «Ho provveduto ad approfondire subito la vicenda tramite l'ispettorato chiedendo l'invio integrale di tutti gli atti che non sono ancora pervenuti».
Il titolare della Giustizia dunque si dice pronto ad intervenire, ma aspetta gli atti, e non nasconde le sue perplessità sulla decisione dei giudici: «Dopo anni e anni di bombardamento anche mediatico contro la civiltà dei consumi, contro la modernizzazione della vita, l'industrializzazione, poi quando una famiglia decide di vivere pacificamente, secondo i criteri di Rousseau, nella natura, si arriva a provvedimenti così estremi» come la sottrazione dei minori alla potestà dei genitori.
Ancora: «È un tema delicatissimo quello della stabilità affettiva del minore che il legislatore e i magistrati devono garantire. Il prelievo forzoso di un minore ed i presupposti che lo legittimano non possono mai prescindere dal dovuto e difficile bilanciamento tra l'interesse del minore in prospettiva futura e quello attuale al mantenimento dello status quo».
Si tratta, ha rimarcato il ministro, «di una misura estrema alla quale ricorrere dopo aver valutato attentamente le ripercussioni che un simile provvedimento può produrre sul benessere psicofisico del minore e sempre avendo come faro il superiore interesse sancito dalla Costituzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza».
(Unioneonline)
