Individuati i sette cadaveri delle persone che erano a bordo dell’elicottero scomparso giovedì mattina sull’Appennino tosco-emiliano. Tutti carbonizzati. In un primo momento ne sono stati trovati cinque, poi gli altri due, nessun superstite dunque.

Da questa mattina le ricerche si sono concentrate nell’area del Monte Cusna (Reggio Emilia), dopo che un escursionista ha segnalato probabili resti del velivolo, nell’area tra il Rifugio Battisti e Segheria.

Elicotteri della Finanza e del 157esimo stormo dell’Aeronautica Militare hanno individuato inizialmente un cratere e dei detriti, poi tutte le risorse – sia a piedi che con i mezzi aerei – si sono concentrate sulla zona.

L’elicottero si è schiantato sul greto del torrente Lama, al passo degli Scaloni a 1.922 metri d’altitudine e due chilometri di distanza dal rifugio Segheria. Una zona particolarmente impervia.

Il mezzo era decollato dall'aeroporto di Capannori Tassignano (Lucca) e diretto nel Trevigiano. I sette a bordo erano il pilota veneto Corrado Levorin e sei passeggeri, quattro manager turchi e due libanesi: Kenar Serhat, Cez Arif, Ilker Ucak, Erbilaltug Bulent, Chadi Kreidy e Tarek El Tayak.

Sul luogo dell'impatto Aeronautica militare, Soccorso alpino, Guardia di finanza, Carabinieri di Castelnuovo Monti. L’area è stata posta sotto sequestro. 

(Unioneonline/L)

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