È morto nella notte, poco prima delle 2 all’ospedale de L’Aquila Matteo Messina Denaro.

L’ultimo stragista di Cosa Nostra era stato arrestato nel gennaio scorso dopo oltre 30 anni di latitanza. Soffriva di una grave forma di tumore al colon e da alcuni giorni era in coma irreversibile.

La salma, a disposizione dell’autorità giudiziaria di Palermo, si troverebbe ora in uno dei sotterranei dell'obitorio dell’ospedale. È stata disposta l’autopsia.

Nel supercarcere era stata allestita una sorta di infermeria, attigua alla cella, dove Messina Denaro si era sottoposto a chemioterapia. In questi mesi di detenzione il capomafia di Castelvetrano è stato operato due volte in ospedale, dal secondo intervento non si è più ripreso, per questo i medici avevano deciso di non rimandarlo in cella ma di curarlo in una stanza di massima sicurezza.

Venerdì, sulla base del testamento biologico lasciato dal boss che ha rifiutato l'accanimento terapeutico, gli è stata interrotta l'alimentazione ed è stato dichiarato in coma irreversibile.

La Direzione sanitaria della Asl de L’Aquila ha cominciato a organizzare le fasi successive alla morte e quelle della riconsegna della salma alla famiglia, rappresentata dalla nipote e legale Lorenza Guttadauro e dalla giovane figlia Lorenza Alagna, riconosciuta recentemente e incontrata per la prima volta nel carcere di massima sicurezza ad aprile. La ragazza, con la nipote del boss e la sorella Giovanna, gli è stata accanto negli ultimi giorni.

Messina Denaro aveva 61 anni.

(Unioneonline/s.s.)

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