Discoteche e 'ndrangheta: gestivano i servizi di "buttafuori", fermate 15 persone
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Nell'ambito dell'operazione Eracle, i carabinieri di Reggio Calabria hanno fermato 15 persone accusate di essere affiliate alla 'ndrangheta e, in particolare, alle cosche "Condello" di Archi e "Stillittano" di Vito (Reggio Calabria).
Le persone fermate sono accusate dei reati di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi, tentata estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e intestazione fittizia di beni.
Secondo quanto ricostruito dai militari, sarebbero responsabili di una serie di reiterate aggressioni, risse e intimidazioni che hanno funestato le recenti estati reggine, turbando la "serena frequentazione" dei locali e delle discoteche sul lungomare cittadino.
Episodi che hanno visto come protagonisti giovani leve della 'ndrangheta reggina che, evocando la loro appartenenza a storiche cosche di Archi, volevano affermarsi come "gruppo dominante della scena serale e notturna della città", intimidendo o aggredendo chiunque non riconoscesse il loro ruolo.
In particolare, i fermati avrebbero assunto una "gestione monopolistica dei servizi di buttafuori" in diverse discoteche e locali serali di Reggio Calabria.
Le indagini sono state coordinate dai sostituti procuratori Dda Stefano Musolino, Walter Ignazzitto, Sara Amerio e Giovanni Gullo.