"In televisione si parla di me come un assassino drogato, ma non è così. Sono un eroinomane, non un criminale".

Queste le parole di Domenico Diele, l'attore arrestato per aver investito e ucciso una donna di 48 anni sabato notte mentre guidava sotto l'effetto di droghe.

Per lui il gip del tribunale di Salerno ha disposto i domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico ma, a causa dell'assenza di quest'ultimo, dovrà rimanere in cella.

"Sono in crisi d'astinenza, ma è giusto che io soffra: devo pagare quello che decideranno i giudici e se servisse a qualcosa pagherei di tasca mia alla famiglia", continua Diele.

È distrutto il volto di "Acab" e "1992", ma non ci sta a passare per un criminale.

"Non sono uno che prima si è drogato e poi si è messo a guidare come un pazzo finendo per provocare una tragedia, sono dipendente da eroina, sì, ma questo non c'entra con l'incidente", ripete, per poi raccontare la dinamica.

"Mi sono distratto con il cellulare - racconta - ho un telefonino che funziona male, c'è un tasto che non va e io per cercare di fare una telefonata ho abbassato gli occhi".

Infine, l'appello ai familiari della vittima, Ilaria Dilillo: "Vorrei incontrare il padre di quella donna, inginocchiarmi davanti a lui e ammettere le mie colpe. Ma anche provare a spiegargli che è stato un incidente e non un omicidio".

(Redazione Online/L)

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