"Grazie ancora dell'aiuto per la festa. È andato tutto bene".

Ha un che di grottesco, con il senno di poi, il messaggio vocale che Chiara Alessandri ha registrato per Angelo, l'amico che, inconsapevole dei suoi veri propositi, l'ha aiutata a uccidere la moglie dell'ex amante.

Ci pensava da almeno due settimane, secondo gli inquirenti, che stanno però indagando sul fattore premeditazione.

La Alessandri, a quanto pare, da tempo nutriva rancore nei confronti di Stefania Crotti, "colpevole", dopo un periodo di crisi, di aver fatto pace con il marito, Stefano Del Bello, che per un periodo aveva avuto una relazione extra-coniugale proprio con la Alessandri.

Lo scorso giovedì quest'ultima l'ha attirata in una trappola, che stava pianificando da tredici giorni.

LA RICOSTRUZIONE - Risale al 4 gennaio scorso, infatti, il primo messaggio che ha mandato all'amico Angelo: organizziamo una festa per Stefania, gli ha detto, la devi portare a casa mia. "Con questa donna io ho cattivi rapporti e questa festa serve non solo a suo marito che vuole riconciliarsi con lei ma anche a me per chiarirmi. Se vede dove la stai portando non viene, quindi dev’essere per forza bendata. Se non vuole bendarsi non se ne fa niente".

Angelo ha accettato e il 17 gennaio, all'uscita dal lavoro, le ha fatto avere tramite Chiara una rosa e un biglietto con scritto "Ti amo": e la Crotti, pur non riconoscendo perfettamente la calligrafia del marito, ha pensato che fosse stato lui a scrivere quel messaggio ("Chi altro può essere?", avrà pensato), si è fidata e ha accettato di farsi portare in auto, bendata, nel posto dove pensava l'attendesse una sorpresa romantica. Dal "complice", ignaro di tutto, di Chiara Alessandri.

Quando la Crotti è arrivata, la sua ex rivale in amore non avrebbe perso tempo e l'avrebbe colpita con un martello (trovato sotto il corpo della vittima) per poi bruciare il corpo.

LA DIFESA - "Io volevo solo un chiarimento - si è difesa dopo l'arresto, confessando l'omicidio ma non il tentativo di distruzione del cadavere - . Poi abbiamo litigato... ma non volevo ucciderla".

Non è escluso, tra l'altro, che a Stefania sia stato dato fuoco mentre era ancora viva.

Il suo corpo carbonizzato è stato trovato in un campo del Bresciano: ci si è imbattuto un ciclista che stava passando in un campo di Erbusco, nella Franciacorta bresciana. Era a pochi mesi da un laghetto che avrebbe potuto inghiottirlo per giorni, forse per mesi.

(Unioneonline/D)
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