Il figlio stava piangendo, allora per calmarlo il padre gli ha iniettato del metadone con una siringa.

Un 39enne è stato condannato dal tribunale di Pavia a sei mesi di reclusione per il reato di lesioni gravissime.

Il fatto risale al 2014: il bambino era nato dipendente dalla sostanza stupefacente assunta dalla madre tossicodipendente durante i mesi di gravidanza.

Appena nato, era stato trattato dai medici con il metadone per guarirlo, per poi essere dimesso dopo qualche giorno.

Poi un giorno il piccolo aveva cominciato a piangere e lamentarsi.

Allora il padre, senza dire niente alla compagna, pensando di farlo stare meglio, gli aveva somministrato una dose di metadone.

A salvarlo erano stati poi i medici dell'ospedale pavese.

L'uomo era stato rinviato a giudizio con l'accusa di tentato omicidio, reato derubricato poi in lesioni gravissime. Ieri la condanna.

Intanto il bambino è stato affidato dal tribunale dei minori in via definitiva a un'altra famiglia.

(Unioneonline/F)
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