Cosa succede ora? Entro 9 giorni il funerale, entro 20 l’inizio del Conclave
Dalla morte del Papa all’elezione del suo successore. Tutti i passaggi, e le novità introdotte da Bergoglio, che ha voluto semplificare alcuni riti perché «muore un pastore, non un potente»(Ansa)
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Entro 9 giorni il funerale del Papa, in venti giorni l'apertura del conclave per eleggere il successore.
Cosa accade dopo la morte di Papa Francesco?
Il corpo di Papa Francesco sarà portato nella cappella di Santa Marta, presumibilmente nel pomeriggio, dove questa sera alle 20 il cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, presiederà il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara.
La vacanza della Sede Apostolica è regolamentata dalla costituzione ‘Universi Dominici Gregis’ di Giovanni Paolo II e dal motu proprio di Benedetto XVI ‘Normas Nonnullas’ del 2013.
Il consiglio dei cardinali stabilisce il giorno e l'ora in cui la salma del Pontefice sarà portata nella Basilica Vaticana per essere esposta all'omaggio dei fedeli e predispone tutto il necessario per le esequie, dopo le quali partiranno i ‘novendiali’, le messe in suffragio del Papa celebrate per nove giorni consecutivi. Nel rituale stabilito da Francesco sono riportati quattro – e non più tre – formulari di preghiere a scelta, riprendendo tutti quelli offerti dal Missale Romanum per il Papa e quello per il vescovo diocesano defunto.
Diverse le novità introdotte da Bergoglio, che ha voluto semplificare alcuni riti per trasmettere il messaggio che muore un pastore, non un potente: la constatazione della morte che non avviene più nella camera del defunto ma nella cappella; la deposizione immediata nella bara; l’esposizione alla venerazione dei fedeli del corpo del Papa già nella bara aperta; l’eliminazione delle tradizionali tre bare di cipresso, piombo e rovere. Si utilizza una sola bara di legno con quella interna di zinco, prima di traslare il feretro in Basilica.
Sono mantenute le tre “stazioni” classiche, nella casa del defunto, nella Basilica Vaticana e al luogo della sepoltura. In una intervista rilasciata alla decana della sala stampa vaticana Valentina Alazaraki, Francesco ha rivelato la scelta di farsi tumulare fuori dalle mura vaticane, a Santa Maria Maggiore (invece che nelle Grotte Vaticane) per la speciale devozione riservata all’icona della Salus Populi Romani, nota anche come la Madonna dei romani, ospitata nella Basilica.
Poiché la deposizione nella bara avviene dopo la constatazione della morte, la sera prima della Messa esequiale si procede alla sua chiusura. Nella Basilica Vaticana il corpo del Papa è esposto direttamente nella bara e non più su un cataletto e non sarà posto accanto alla bara il pastorale papale.
Quanto ai passi successivi, «si attendono per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave», come ordinato nel Motu Proprio del 2007 da Benedetto XVI. Al Collegio dei Cardinali Joseph Ratzinger ha lasciato la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave «se consta della presenza di tutti i Cardinali elettori, come pure la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni». Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione.
Dal momento in cui è stato disposto l’inizio delle operazioni dell’elezione, fino al pubblico annuncio dell’elezione del nuovo Papa, i locali della Domus Santa Marta, come pure la Cappella Sistina e gli ambienti destinati alle celebrazioni liturgiche, dovranno essere chiusi alle persone non autorizzate.
L’intero territorio della Città del Vaticano e anche l’attività ordinaria degli Uffici aventi sede entro il suo ambito dovranno essere regolati, in modo da assicurare la riservatezza e il libero svolgimento di tutte le operazioni connesse con l’elezione del Pontefice. Si dovrà provvedere, anche con l’aiuto di Prelati Chierici di Camera, che i cardinali elettori non siano avvicinati da nessuno durante il percorso da Santa Marta al Palazzo Apostolico.
Gli elettori, prima dell’inizio delle operazioni dell’elezione, sono obbligati a giurare di osservare il segreto assoluto perpetuo con chiunque non faccia parte del Conclave. Nel giorno stabilito per l’inizio del Conclave tutti i cardinali prenderanno parte nella Basilica di San Pietro alla messa votiva pro eligendo Papa. Dalla Cappella Paolina del Palazzo Apostolico, dove si saranno raccolti nel pomeriggio, i Cardinali elettori in abito corale si recheranno in processione alla Cappella Sistina del Palazzo Apostolico, per lo svolgimento dell’elezione.
Aboliti i modi di elezione detti per acclamationem seu inspirationem e per compromissum, la forma di elezione del Romano Pontefice è stata scelta da Benedetto XVI per scrutinium. Per la validità dell’elezione si richiedono almeno i due terzi dei suffragi, sulla base degli elettori presenti e votanti.
Avvenuta l’elezione, l’ultimo dei cardinali Diaconi chiama nell’aula dell’elezione il Segretario del Collegio dei Cardinali, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche e due Cerimonieri; quindi, il Decano, o il primo dei cardinali per ordine e anzianità, a nome di tutto il Collegio degli elettori chiede il consenso dell’eletto con le seguenti parole: «Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?». E appena ricevuto il consenso, chiede: «Come vuoi essere chiamato?».
Il maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, con funzione di notaio e avendo per testimoni due cerimonieri, redige quindi un documento sull’accettazione del nuovo Pontefice e il nome assunto.
(Unioneonline)