«La notizia l’ho accolta con sgomento: il dolore è fortissimo». Sono le dichiarazioni rilasciate dall’arcivescovo di Cagliari, monsignor Giuseppe Baturi, nell’edizione speciale di Caffè Corretto su Radiolina dedicata alla morte di Papa Francesco. «Al tempo stesso con la speranza cristiana, che la Pasqua rafforza», ha proseguito il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. «Papa Francesco è stato anche spiazzante, rispetto a tante attese e tanti ricordi che abbiamo avuto. Io ho conosciuto Paolo VI, Giovanni Paolo II e Papa Benedetto. Papa Francesco è stato in perfetta continuità, ma anche rivoluzionario: è importante raccogliere il senso di questa rivoluzione».

Baturi, nel suo intervento, ha voluto ricordare come la prima visita di Papa Francesco avvenne proprio a Cagliari, nel 2013. Poi ha segnalato che Chiesa lascia il Santo Padre: «Primo una Chiesa che il papa vuole sinodale, capace di accogliere tutti. Una Chiesa che non ha paura di far partecipare e che si rivolge a tutti, perché possano avere posto e parola. Poi una Chiesa che collabora con tutte le istituzioni per la pace, che si raggiunge con uno sforzo convergente di tutti. Infine una Chiesa attenta alla misericordia verso i più derelitti e coloro che vivono nelle periferie».

Diverse le iniziative già definite dalla Cei e dalla diocesi. Fra queste, per Cagliari, la santa messa in suffragio nella Cattedrale: sarà presieduta dallo stesso Baturi. «Abbiamo appena dato, come Cei, anche delle indicazioni liturgiche e di preghiera», ricorda. «Abbiamo chiesto che tutte le chiese siano aperte per la preghiera, con dei momenti di suffragio. Alle 19 faremo la santa messa nella Cattedrale di Cagliari, faremo in modo anche di ricordare le parole che il Papa ha speso per i più poveri. Faremo in modo di ricordare quello che aveva detto a Bonaria, quando affidò a Maria le nostre vite e le nostre speranze».

In chiusura, Baturi vuole mandare un messaggio legato alla morte di Papa Francesco. «Siamo certi che lui adesso incontra Cristo risorto: vuole dirci, anche in questo modo, che a questo serve la Pasqua e tutti i riti che adesso seguiranno. Siamo certi che Cristo è vivo ed è presente dentro la Chiesa, che ha questo valore di comunicare a tutti che esiste una vita nuova. Il Papa ce ne ha dato testimonianza anche nel momento della malattia, quando in molti pensano che una vita così non abbia più senso. Invece tutta la vita va vissuta, ha un valore e una responsabilità».

(Unioneonline/r.sp.)

© Riproduzione riservata