Componenti per il Boeing non a norma, 7 indagati a Brindisi: «A rischio la sicurezza dei voli»
Sequestrati circa 6mila pezzi prodotti da due società aerospaziali italiane con «materiale diverso da quanto previsto dal progetto»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Due società aerospaziali brindisine avrebbero fornito componenti aeronautiche non a norma alla la Leonardo-Aerostrutture per la produzione di un velivolo, il Boeing 787 Dreamliner. Ciò ha comportato - secondo la Procura di Brindisi, che ha indagato 7 persone e due società - la realizzazione di parti aeree «con caratteristiche di resistenza statica e allo stress notevolmente inferiori, con riflessi sulla sicurezza del trasporto». Per la realizzazione di componentistica anche strutturale dei velivoli, sarebbe stato impiegato titanio puro, invece di lega di titanio, e anche le leghe di alluminio utilizzate erano difformi dalle previste. Per questi fatti, la Procura di Brindisi ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di sette persone e due società, ritenuti coinvolti in un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati che vanno dall'attentato alla sicurezza dei trasporti, all'inquinamento ambientale, alla frode in commercio.
Le indagini hanno portato al sequestro di circa 6.000 parti di aeroplano per i successivi esami qualitativi, realizzate - secondo le indagini - in materiale diverso da quanto previsto dalle specifiche di progetto. Le consulenze disposte dalla Procura della Repubblica di Brindisi e svolte da tecnici specializzati nel settore aerospaziale hanno certificato - è detto in una nota dei pm brindisini - la non conformità di almeno 4.829 componenti realizzate in titanio e di almeno 1.158 componenti di alluminio.
Al termine delle perizie è stato accertato che alcuni componenti strutturali non conformi potessero, sul lungo periodo, creare danno alla sicurezza dei velivoli, imponendo alla compagnia americana l'avvio di una campagna straordinaria di manutenzione degli aeromobili coinvolti. In questo filone investigativo viene contestata la commissione di reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in commercio, in forma associativa, da parte degli amministratori delle due società brindisine. L’inchiesta dopo una precedente indagine (conclusa nel 2021) che aveva portato al sequestro dei compendi aziendali delle due società per fatti di bancarotta, a tre arresti e alla denuncia di altri quattro indagati.
(Unioneonline)