"Massimo Bossetti ha tentato il suicidio e l'abbiamo salvato per miracolo".

Queste le rivelazioni che Vincenzo Mastroberardino, meccanico pavese e compagno di cella per dieci mesi di Massimo Bossetti - condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio avvenuto il 26 novembre del 2010 - ha fatto al mensile "Oggi".

"Tre anni di carcere con quasi 5 mesi di isolamento lo hanno distrutto. Arriva al processo stremato", ha continuato Mastroberardino.

"Vuole la superperizia sul Dna. È sicuro che quel profilo genetico non sia il suo. 'Altrimenti', me l’ha ripetuto mille volte, 'sarei un pazzo a chiederla'. Se non la concedono, potrebbe fare una follia. Ci ha già provato e l'abbiamo salvato per miracolo", ha detto il compagno di cella del muratore bergamasco.

A proposito di Bossetti ha poi detto: "Massimo è un libro aperto. Quando parla ti guarda negli occhi. Non riesce a nascondere nulla, non ti volta mai le spalle. E quando non parla prega e piange affondando la testa nel cuscino. L'ho sentito piangere di notte e di giorno. Quando riceve le lettere della mamma e della sorella, quando guarda le foto dei suoi bambini che ha incollato alla parete della cella, quando parla di suo padre Giovanni. La sua angoscia sono i figli. Teme di perderli".

(Redazione Online/F)

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