"L'assegno unico e universale", ovvero 250 euro in media a figlio, è per il ministro alle Pari opportunità e Famiglia Elena Bonetti "un risultato storico perché in Italia facciamo finalmente un primo passo per cambiare le politiche familiari, rimettendo al centro le nuove generazioni, le donne, il sostegno alla genitorialità e la parità di genere".

Ma, sottolinea in un'intervista alla Repubblica, "se ci limitassimo solo all'assegno sbaglieremmo di nuovo strategia: ragion per cui questa misura sta dentro al Family act, agganciata ad altre altrettanto rilevanti". "Uno degli elementi chiave della denatalità nel nostro Paese - prosegue il ministro - è la correlazione tra la libertà delle donne di poter progettare la loro vita e il pieno accesso al mondo del lavoro, anche integrandolo con l'esperienza della maternità". Questa la sua ricetta: sanare le diseguaglianze nel mondo del lavoro e nelle famiglie, rispetto ai carichi di cura e alle carriere femminili.

"Nel Family act sono previste la revisione dei congedi parentali per garantirli a tutti i lavoratori, autonomi inclusi; incentivi al lavoro femminile; decontribuzione di quello domestico; possibilità di rendere meno costoso per le imprese assumere le donne - afferma -. La maternità deve essere considerata un investimento sociale".

(Unioneonline/v.l.)
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