“Me l’hanno rovinata, Monica è sempre stata una brava ragazza, è figlia unica proprio come il piccolo bimbo di Soliera. Sto pregando tanto sia per mia figlia sia per quel piccolo, affinché possa salvarsi”.

A parlare è la madre di Monica Santi, la babysitter arrestata a Soliera (Modena) con l’accusa di tentato omicidio. Ha confessato di essere stata lei, in preda a quella che ha definito una “catalessi”, a lanciare dalla finestra il piccolo di 13 mesi che è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Maggiore di Bologna.

La donna si riferisce al precedente lavoro della figlia, che fino a un anno fa era segretaria in una ditta, un rapporto che si è interrotto bruscamente con tanto di strascichi legali per gli stipendi non pagati e accuse di mobbing.

Situazione che, a dire della madre, “ha aggravato la situazione psicologica della donna”, che dopo l’interruzione di quel rapporto ha lavorato come babysitter a Nizza per un breve periodo e poi, una volta tornata in Italia, ha risposto all’annuncio della famiglia di Soliera, dove aveva cominciato a lavorare a gennaio occupandosi del bimbo per otto ore al giorno.

Monica Santi, laureata in economia e commercio nel 2015, è descritta come una donna con molti interessi, come la fotografia e il disegno, ma con pochi amici, con le vacanze fatte da sola e niente social. Una “donna sola”, l’ha definita la madre. La colf, testimone di quanto avvenuto, ha riferito che in questi mesi la donna ha sempre svolto il suo lavoro in maniera sera e accurata

(Unioneonline/L)

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