Da oggi il nome dell'ex premier Silvio Berlusconi è iscritto al Famedio di Milano, il pantheon dei cittadini che hanno dato lustro alla città

Insieme a lui altre 13 persone, uomini e donne che hanno reso grande Milano, sono stati iscritti nel Tempio della fama all'interno del Cimitero monumentale dove riposano anche le spoglie di Alessandro Manzoni.

«Con l'iscrizione al Famedio la nostra città rende merito al ragazzo dell'Isola, all'imprenditore creatore di decine di migliaia di posti di lavoro - si legge nelle motivazioni della commissione del Comune per le iscrizioni -, al leader politico e al segno indelebile lasciato dal suo talento visionario, così come dalla sua personalità strabordante, tanto apprezzati quanto criticati, ma senza alcun dubbio cruciali nella storia recente di Milano e dell'Italia».

Alla cerimonia erano presenti il fratello Paolo Berlusconi, gli amici di una vita Marcello Dell'Utri e Fedele Confalonieri, esponenti di Forza Italia come il senatore neo eletto al seggio che fu di Berlusconi a Monza, Adriano Galliani, suo amico di lunga data, la capogruppo al Senato Licia Ronzulli, il deputato Alessandro Cattaneo.

«La meschinità e il rancore, che sono fonte di odio, non meritano. Mentre Silvio era un uomo generoso, buono, giusto e soprattutto aveva dentro tanto amore», ha commentato il fratello Paolo Berlusconi rispondendo alle polemiche. «Voglio citare Dante che ha detto soltanto 'non ti curar di loro, ma guarda e passa' - ha aggiunto -. È un onore per mio fratello e per la nostra famiglia essere ricordato in questo tempio. È un onore anche per la città di Milano aver avuto un cittadino come Silvio che ha rappresentato un imprenditore visionario, un uomo di sport che ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Un uomo di governo, uno statista che è stato conosciuto e amato in tutti i Paesi del mondo».

«Mi è dispiaciuto delle polemiche per l'iscrizione di Silvio Berlusconi al Famedio, ne prendo atto perché è chiaro che i cittadini hanno il diritto di manifestare e le istituzioni il dovere di decidere», ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. «È una decisione del Consiglio comunale, non del sindaco», ha precisato. «Un riconoscimento giusto e doveroso da parte della città che è sempre stata il suo punto di riferimento e alla quale ha dato moltissimo», le parole del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

(Unioneonline/D)

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