Le norme che hanno disposto la proroga automatica delle concessioni balneari «sono in contrasto» con l'articolo 12 della direttiva europea 2006/123, la cosiddetta Bolkestein, e, dunque, «non devono essere applicate».

Lo afferma il Consiglio di Stato nella sentenza in cui accoglie il ricorso dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato contro la decisione del Comune pugliese di Manduria di prorogare fino al 2033 le concessioni demaniali marittime.

Le concessioni quindi dovranno andare a scadenza il 31 dicembre di quest'anno e successivamente messe a gara.

IL CASO DEL COMUNE DI MANDURIA – Ritenendo le delibere in contrasto con la normativa europea l'Autorità Antitrust ha notificato un parere al Comune con il quale si ribadiva la necessità di assegnare le concessioni con le gare in modo da rispettare i principi di concorrenza sottolineando inoltre che, essendo la normativa italiana di proroga delle concessioni in contrasto con quella europea, doveva scattare «l'obbligo di disapplicazione da parte di tutti gli organi dello Stato, sia giurisdizionali che amministrativi». Il Comune di Manduria non ha però mai ottemperato al parere dell'Autorità, che ha presentato ricorso al Tar della Puglia. Quest'ultimo a giugno del 2021, «lo ha dichiarato, per un verso, inammissibile e, per altro verso, ritenuto di doverlo, comunque, esaminare nel merito, lo ha respinto».

Di qui l'appello al Consiglio di Stato, con l'udienza pubblica che si è tenuta il 16 febbraio e la sentenza depositata ieri, in cui si ricorda che in caso di contrasto tra la normativa nazionale e quella europea «deve darsi precedenza alla seconda, con conseguente necessità che tutte le autorità dello Stato Membro, siano essi organi giurisdizionali o pubbliche amministrazioni, disapplichino la norma interna a favore di quella sovranazionale». Ovviamente questo vale anche per le norme inserite dal governo Meloni nel Milleproroghe che hanno prorogato automaticamente le concessioni fino al 31 dicembre 2024.

IL COMMENTO DI CENTINAIO (LEGA) – Il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio (Lega), ha commentato la decisione: «La sentenza del Consiglio di Stato non ci sorprende. I giudici già nel 2021 avevano preannunciato che qualsiasi proroga successiva alle concessioni balneari sarebbe stata considerata da loro priva di efficacia. Noi però rivendichiamo la norma introdotta con la conversione in legge del Milleproroghe e il diritto del Parlamento a legiferare. A maggior ragione dopo questo pronunciamento, invitiamo il governo ad accelerare sulla mappatura delle coste».

(Unioneonline/F)

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