A un mese dal macabro ritrovamento del corpo di “Gigi Bici” è stata arrestata Barbara Pasetti, la mamma del bimbo che lo ha trovato morto davanti al cancello di ingresso della loro villa, alla frazione Calignano di Cura Carpignano (Pavia).

La donna, 44 anni, fisioterapista, ha sempre negato di aver conosciuto Luigi Criscuolo, 60 anni, noto a tutti con quel soprannome per aver gestito a lungo in città un negozio di rivendita e manutenzione di biciclette. 

La polizia l’ha arrestata con l’accusa di tentata estorsione. A quanto emerge dalle indagini condotte dalla squadra mobile, e coordinate dalla Procura di Pavia, Barbara Pasetti "avrebbe fornito un contributo all'occultamento della salma - come si legge in una nota che porta la firma del procuratore Fabio Napoleone - e avrebbe cercato di trarre profitto dalla custodia della stessa nei pressi della propria abitazione". 

Oggi, prima dell’arresto, è scattata la perquisizione a casa della donna: gli agenti della mobile hanno condotto i controlli in collaborazione con la scientifica e con l'ausilio dei cani molecolari. Alcuni consulenti botanici hanno inoltre analizzato il terreno dove, nel pomeriggio del 20 dicembre, il figlio di Barbara Pasetti mentre giocava ha ritrovato il corpo di Gigi Bici.

CACCIA AI KILLER – Le indagini continuano per trovare gli "autori materiali dell'omicidio". Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo con le ipotesi di omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere: "Gli accertamenti della squadra mobile della Questura di Pavia - continua la nota della Procura - sono proseguiti per ricostruire gli ultimi movimenti di Luigi Criscuolo sino a quando, a fine novembre, l'obiettivo degli investigatori si è ampliato perché è stata recapitata una prima richiesta estorsiva ai familiari di Criscuolo, nella quale veniva richiesta la somma di 390mila euro in cambio della liberazione del proprio congiunto. La prima richiesta è stata poi seguita da altre" che "ad oggi sono state tutte ricondotte all'indagata poi tratta in arresto".

In queste settimane non si sono mai interrotti gli accertamenti. La polizia in particolare ha cercato di far luce sull'attendibilità di una lettera anonima lasciata, insieme alla foto del cadavere della vittima, nella cassetta postale di Barbara Pasetti. Una lettera scritta al computer in un italiano sgrammaticato, nella quale si racconta che a Criscuolo era stato affidato il bottino di una rapina effettuata anni fa in Oltrepò Pavese (300mila euro tra contanti e gioielli), che l'uomo non avrebbe restituito nell'appuntamento dell'8 novembre scorso a Calignano.

(Unioneonline/D)

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