I carabinieri della compagnia di Noto hanno arrestato due allevatori di Buccheri, in provincia di Siracusa, con l'accusa di incendio boschivo. I due, padre e figlio di 60 e 27 anni, sono ritenuti responsabili di alcuni dei roghi che hanno devastato le campagne intorno a Buccheri nel mese di luglio.

In almeno due occasioni avrebbero appiccato incendi con l'obiettivo di ampliare le terre di pascolo per il proprio bestiame e risparmiare sulle spese per l'acquisto del foraggio. L'azione dei due, originari della provincia di Catania ma titolari di un'azienda con sede a Buccheri, è stata ricostruita grazie a pedinamenti e intercettazioni.

Proprio in alcune di queste conversazioni tra padre e figlio, gli investigatori avrebbero registrato l'intenzione di due di appiccare un grosso incendio nel giorno di Ferragosto.

Nel corso delle perquisizioni effettuate in alcune zone rurali ritenute di interesse dai fermati, sono stati trovati due fucili e 200 cartucce di vario calibro mentre nell'auto dei due è stata trovata una tanica di gasolio. 

Il gip ha disposto il carcere per entrambi.

Gli incendi, lambendo le case, hanno messo anche a serio rischio l’incolumità della popolazione

"Le attenzioni investigative - dicono i militari - si sono concentrate sui due allevatori la cui autovettura era stata notata in località ed orari ritenuti sospetti in relazione al propagarsi degli incendi".

Dalle conversazioni intercettate i carabinieri hanno registrato i due mentre parlavano del modus

operandi nell'appiccare le fiamme, che teneva conto anche delle condizioni del vento e della temperatura.

(Unioneonline/L)

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