Al San Raffaele c'è un 18enne intubato: "Nessuno è immune"
"Ci sono giovani in rianimazione con problemi decisamente seri, trentenni e anche più giovani. Sono pochi, ma ci sono"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sinora i dati dicono che le vittime di coronavirus in Italia sono quasi tutti anziani e con patologie pregresse, ma ciò non vuol dire che i giovani siano immuni.
Lo sa bene il famoso "paziente 1" di Codogno, che solo dopo due settimane e mezzo ieri ha lasciato il reparto rianimazione.
E lo sa bene un ragazzo di 18 anni, intubato da domenica all'ospedale San Raffaele, a Milano.
Tranquillizza Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva dell'ospedale: "L'ho intubato io personalmente, come l'uomo o la donna di 70 anni che ha la stessa patologia: è probabile che l'uomo o la donna di 70 anni faccia più fatica a guarire ed è proprio per questo che su di loro siamo tutti chiamati ad esprimere il massimo di qualità delle cure, perché sono comunque vite umane che dobbiamo salvaguardare".
L'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha confermato la notizia, mentre il direttore del reparto malattie infettive del Sacco di Milano ha dichiarato: "Gli adolescenti si considerano immortali, ma ci sono anche giovani in rianimazione con problemi decisamente seri. Trentenni e anche più giovani. Sono pochi, ma ci sono".