"Leggo la Bibbia, amo mia madre tantissimo". Sono le poche parole riferite da Alejandro Stephan Meran al suo avvocato difensore Francesco Zacheo, che questa mattina lo ha incontrato nel carcere di Trieste.

"Non mi ricordo nulla", ha aggiunto, riferendosi alla sparatoria in Questura nel corso della quale ha ucciso due agenti di polizia.

Il legale ha riferito di averlo trovato in uno stato di grande confusione. "Alejandro non sta bene, andava e va curato", ha detto l'avvocato, che è rimasto circa 40 minuti in compagnia del suo assistito e ha parlato di un giovane "confuso, in agitazione". "Non si fa quello che ha fatto se non si hanno problemi psicologici, qualcosa che Alejandro manifesta da tempo", ha aggiunto.

Zacheo sta cercando documenti e testimonianze che consentano di conoscere il passato del 29enne quando viveva in Germania. Lo stesso sta facendo la polizia, che sta dialogando con i colleghi tedeschi per chiarire il passato di Alejandro in Baviera e tratteggiare la sua personalità.

Prosegue anche l'attività istruttoria per ricostruire l'esatta dinamica della sparatoria in Questura, mentre la città di Trieste continua a stringersi intorno ai due agenti assassinati. Continua la "processione" dei cittadini sul luogo della tragedia: chi lascia un fiore, chi un biglietto, chi prega, chi osserva un minuto di silenzio. Oggi si è fermata anche una scolaresca proveniente da Bonn, in Germania.

Questa mattina è stata sentita anche la madre di Alejandro Meran, Betania: "Chiedo scusa a tutti ancora una volta. Siamo distrutti", ha detto ai microfoni della Rai entrando a Palazzo di Giustizia.

(Unioneonline/L)

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