L'indagine era scattata dopo il racconto, con tanto di particolari, fatta al suo pediatra da un bambino di 10 anni, vittima delle "attenzioni" di un parroco di Mesagne, nel Brindisino.

Francesco Caramia - questo il nome del prete, 42 anni - è stato arrestato e portato in carcere con l'accusa di atti sessuali continuati e pluriaggravati.

I fatti che gli vengono contestati risalgono agli anni 2009 e 2010.

Lo scorso dicembre erano stati effettuati dai carabinieri alcune perquisizioni e sequestri nella sua chiesa di San Giustino de Jacobis, a Brindisi, nel rione Bozzano.

E il prelato, una volta finito nel registro degli indagati, si era dimesso dall'incarico, ufficialmente "per motivi di salute".

Lo scorso febbraio, durante una deposizione, il ragazzino aveva confermato gli abusi, che - ha raccontato - accadevano anche in sacrestia.

Il parroco lo avrebbe obbligato a sottostare alle violenze, minacciandolo e dicendogli anche che se avesse parlato non gli avrebbe più permesso di fare il chierichetto e avrebbe fatto di tutto per far licenziare il padre o costringere la sua famiglia a vendere casa.

Don Caramia ha sempre respinto le accuse e ha incaricato la nota criminologa Francesca Bruzzone come consulente per la sua difesa.

Don Caramia è il terzo prete brindisino a finire in manette per abusi di minore.

Tra questi, anche don Giampiero Peschiulli, originario di Carbonia, finito al centro di uno scandalo sulle violenze sessuali ai danni di minori dopo un servizio della trasmissione tv "Le Iene".

Il sacerdote, 74 anni, aveva lasciato l'incarico alla chiesa di Santa Lucia: è accusato di abusi anche su minori di 14 anni.
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