Tutto chiuso. Scuole, uffici del comune, negozi, uffici postali, ogni cosa. A ordinare una sorta di "coprifuoco generale" per la sua città è il sindaco di Pontida, dove sabato 22 aprile è in programma una manifestazione contro la Lega Nord, organizzata dagli attivisti dei centri sociali napoletani, dopo la contestata presenza di Matteo Salvini a marzo nel capoluogo campano.

Per questo, il primo cittadino del Carroccio Luigi Carozzi ha imposto la chiusura anche del cimitero comunale, i cui dipendenti - così come quelli dei vari settori dell'amministrazione comunale, saranno obbligati ad andare in ferie.

In programma ci sono concerti e dibattiti, con ospiti alcune personalità del mondo dello spettacolo e della cultura, per quella che è stata pensata come una "giornata dell'orgoglio antirazzista, migrante e meridionale".

Per il sindaco si tratta invece di un possibile pericolo "per l'incolumità pubblica e per la sicurezza urbana in genere, in quanto - ha scritto sull'ordinana - favorisce l'insorgere potenziale di episodi criminosi, quali fenomeni di insicurezza urbana, di vandalismo e di turbativa della quiete pubblica".

"Noi a Pontida stiamo organizzando una grande festa, un evento culturale che non ha precedenti e che è completamente gratuito", ribattono gli attivisti, che attacano Carozzi: "Se questo gesto serve a intimidire le persone che spontaneamente si stanno organizzando per partecipare, sappiano che non servirà a nulla: il 22 noi saremo lì con la nostra musica, le nostre parole, le nostre idee, il racconto delle nostre esperienze".

"FA BENE" - Presto è arrivato il commento del leader della Lega Matteo Salvini, che ha detto: "Visti i casini che fanno gli anarchici o i centri sociali quando vanno in giro per l'Italia e per il mondo, fa bene il sindaco di Pontida a cautelarsi".

"MA È UNO SCHERZO?" - Anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è intervenuto sulla vicenda, chiedendosi se fosse uno scherzo la notizia sull'ordinanza emanata dal sindaco di Pontida. "Si aspetta che arrivino i lanzichenecchi? Teme un'invasione barbarica?". si è chiesto il primo cittadino partenopeo. "Non so se sorridere o piangere di fronte a un'ordinanza di questo tipo".
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