Sequestro record al porto di Trieste, dove 55 tonnellate di sigarette sono state sottratte dalla Guardia di Finanza al contrabbando.

Il sequestro, relativo a sigarette di marca ''Sipan 2015 - 84mm'', rappresenta la conclusione di un'attività di servizio iniziata nei mesi precedenti monitorando un convoglio di tre autoarticolati arrivati in porto su una motonave proveniente dalla Turchia.

In seguito ad approfondite e mirate indagini, dirette dal Sostituto Procuratore dottor Antonio Miggiani della locale Direzione Distrettuale Antimafia, è stato ricostruito dai finanzieri operanti nello scalo mercantile un ingegnoso meccanismo di frode.

Il sistema era basato sull'impiego cartolare di società nazionali ed estere, ignare o fittizie destinatarie delle sigarette poi sequestrate, il tutto finalizzato a far uscire dagli spazi doganali l'ingente quantitativo di tabacchi per poi reintrodurli nell'Unione Europea senza il pagamento dei dazi doganali.

Una volta ottenuta la disponibilità della merce, l'organizzazione criminale avrebbe successivamente dirottato le sigarette sui circuiti del mercato illegale, nel cui ambito l'importante quantitativo di ''bionde'' avrebbe consentito profitti per una cifra pari a quasi 10 milioni di euro.

Le sigarette sequestrate sono inserite, peraltro, nell'elenco delle cosiddette "cheap white", nocive per la salute dei consumatori e per questo non ammesse alla vendita all'interno dell'Unione Europea.

I materiali sequestrati, come da disposizioni, saranno poi distrutti.

(Unioneonline/v.l.)
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