Si aggrava il bilancio delle infezioni da West Nile (la febbre del Nilo).

Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Istituto superiore della Sanità, da giugno a oggi si contano a livello nazionale 334 casi di contagio di esser umani, 131 dei quali nella cosiddetta forma "neuro-invasiva", due dei quali sono stati confermati in Sardegna.

Un allarme che tocca anche la Sardegna, con due casi confermati.

La Regioni più esposte restano l'Emilia Romagna e il Veneto (con oltre cento casi a testa).

Dodici complessivamente i pazienti deceduti nel corso dell'estate: uno in Lombardia, 3 in Veneto, 8 in Emilia Romagna.

Il bollettino dell'Iss fa anche il punto sulla "sorveglianza veterinaria in cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici - prosegue il rapporto dell'Iss".

Dati e analisi, si legge nel report, "hanno confermato la circolazione del Wnv in pool di zanzare e uccelli in Sardegna, in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia".

"Sono in corso di conferma casi positività positività in Provincia di Trento, Lodi, Rimini, Oristano, Milano, Bergamo, Varese, Nuoro - prosegue l'Istitut - e le analisi molecolari eseguite nell'ambito della sorveglianza ornitologica e entomologica - si precisa - hanno identificato la circolazione del Lineage 2 del Wnv".

Le infezioni interessano tutta Europa: "Al 23 agosto - si legge ancora nel bollettino - nell'Unione europea sono stati segnalati 410 casi umani di infezione da West nile: 183 in Italia, 106 in Grecia, 58 in Ungheria, 56 in Romania, 5 in Francia e 2 in Croazia. Sono stati inoltre segnalati 210 casi umani nei Paesi limitrofi".

(Unioneonline/l.f.)

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