Un'emorragia causata dalla mancanza di contrazione dell'utero subito dopo il parto e per coagulazione intravascolare disseminata (Cid).

I tentativi di salvarle la vita, da parte dei suoi stessi colleghi, erano stati inutili.

L'esame, eseguito al Santissima Trinità ha confermato così il sospetto iniziale avanzato dalla stessa direzione sanitaria di Villa Elena che, per sgomberare il campo da qualsiasi dubbio, aveva disposto l'autopsia. Sulla morte della giovane non era stata avviata nessuna inchiesta da parte della magistratura.

Si chiude così l'aspetto medico della tragedia che lo scorso 31 luglio ha scosso i colleghi e amici della quarantenne originaria di Samugheo trasformando una giornata di gioia per la nascita di un bimbo, secondogenito, in un incubo.
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