Cerchi lavoro? Ecco la top 10 delle figure professionali “introvabili” (e più richieste) nel 2025
La ricerca di Skuola e Elis: 3 offerte su 4 riguardano mansioni tecniche e pratiche, ma il 40% dei giovani le scarta a prioriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Oggi ben 3 offerte di lavoro su 4 riguardano lavori tecnici o pratici, ma oltre il 40% dei giovani li scarta a priori. Per questo ci sono oggi alcune figure lavorative considerate quasi “introvabili”.
Il portale specializzato Skuola.net, insieme ad ELIS, ente no profit specializzato in orientamento e formazione al lavoro, ha realizzato la top ten dei questi posti che che restano… disoccupati nel nostro Paese. «Un paradosso – si legge nel report – non solo italiano, ma nel quale l’Italia eccelle: da un lato, infatti, crescono le posizioni aperte in ambito tecnico e operativo, dall’altro però mancano sempre di più le persone formate – o anche solo interessate – a ricoprirle. Un cortocircuito che rischia di rallentare la transizione energetica, la digitalizzazione, la mobilità pubblica e persino il turismo».
«Non è solo questione di stipendi o condizioni – spiegano Skuola.net ed ELIS -, ma anche (e soprattutto) di orientamento e percezione sociale: molti giovani si allontanano da lavori che ritengono faticosi, poco “glamour” o privi di futuro. Non è un caso che il 41% degli studenti delle scuole superiori rifiuti categoricamente di svolgere un mestiere tecnico pratico dopo il diploma».
Ecco dunque la classifica dei 10 mestieri più “introvabili” e delle posizioni più ricercate dalle aziende nel 2025, con annessa motivazione presente nel report:
- Autista di mezzi pubblici: nonostante i progressi della guida autonoma, servono ancora esseri umani alla guida dei mezzi pubblici. A patto di riuscire a convincere nuove leve: i conducenti di autobus, tram, metropolitane sono ormai introvabili: questa professione conferma la sua permanenza in classifica anche quest’anno.
- Manutentore ferroviario: il manutentore ferroviario è colui che interviene su binari, scambi e strutture ferroviarie, spesso in squadre e con turni notturni. Una professione essenziale per la sicurezza, l’efficienza e la puntualità del servizio e che anche nel 2025 si conferma tra le più ricercate in assoluto.
- Tecnico della fibra ottica: Internet ultraveloce non si installa da solo. Il tecnico della fibra ottica è proprio colui che si occupa di installazione e manutenzione di cablaggi e connessioni ad alta velocità. Una figura fondamentale per case, scuole e aziende, che combina vecchie skill cantieristiche con le più moderne competenze digitali.
- Tecnico fotovoltaico: si fa presto a dire “mettiamo i pannelli solari”. La questione è ben più complessa, per questo servono tecnici specializzati in progettazione, installazione, manutenzione e riparazione di impianti fotovoltaici che, oltre ai pannelli, si portano dietro anche batterie, inverter e tante altre apparecchiature che richiedono professionisti ben formati (e pagati).
- Operatore elettrico: l’elettricista si conferma uno degli introvabili anche nel 2025. Come accade nelle case dei comuni cittadini, così anche nelle imprese non è semplice reperire elettricisti. In particolare gli impiantisti elettrici, figure che si occupano della manutenzione ordinaria e degli interventi straordinari su impianti di distribuzione a bassa e media tensione, civili e industriali. Garantendo l’approvvigionamento di energia ad abitazioni e ambienti di lavoro.
- Site Manager di cantiere: è il “direttore d’orchestra” di un cantiere, il punto di riferimento tecnico e gestionale che assicura l’avanzamento dei lavori nel rispetto delle norme e dei tempi. Una figura cruciale che unisce elevate competenze di livello tecnico - accessibili anche con il diploma - e capacità organizzative, sempre richiesta anche quest’anno anche per via delle “tante cose” che dovremo costruire sotto la spinta del PNRR.
- Operaio di manutenzione/produzione: di meccanica e macchine è pieno l’intero Stivale: e non solo per il suo settore manifatturiero, che è comunque il secondo d’Europa per volume d’affari. Per tenere in piedi queste opere d’arte di meccanica e meccatronica servono stuoli di tecnici qualificati per linee produttive, manutenzioni meccaniche, controlli qualità. Ma, di nuovo, il numero di candidati non tiene il passo con l’atteso ricambio generazionale e la crescente domanda.
- Front-Office Agent: sempre a contatto con il pubblico, gestisce check-in, prenotazioni, accoglienza e assistenza clienti. Una figura centrale in hotel, aeroporti e servizi al cittadino, ma che oggi risente della poca attrattività del settore e della scarsa propensione alle soft skill relazionali.
- Cameriere di sala: sembra un mestiere semplice, ma non lo è. Servire ai tavoli richiede velocità, cortesia, organizzazione e capacità di gestire lo stress. Ma anche tanta professionalità soprattutto in tutte quelle strutture che ruotano attorno al mondo della ristorazione e dell'accoglienza alberghiera di lusso. Insomma, un mestiere sottovalutato che oggi offre opportunità di crescita professionale e, perché no, imprenditoriale.
- Gestore Retail: una volta si chiamava “commesso”, oggi è molto di più. Il gestore retail è una figura professionale che opera nel settore della vendita al dettaglio (retail), con la responsabilità di gestirne vari aspetti, tra cui la gestione dei punti vendita e degli articoli presenti, l'assistenza ai clienti, la promozione dei prodotti e la gestione del personale. Un lavoro dinamico e operativo che però richiede visione, competenze digitali e spirito imprenditoriale. Sempre più richiesto, sempre meno scelto.
«I dati confermano di anno in anno che mestieri tecnici considerati da molti come una scelta di ripiego – sottolinea Pietro Cum, amministratore delegato ELIS – rappresentano professioni indispensabili allo sviluppo del Paese. Certamente richiedono qualifiche specifiche, ma l’impegno formativo è ripagato dalle reali opportunità di accesso al mondo del lavoro. Le nostre ‘Scuole dei Mestieri’, nate con il progetto Distretto Italia, dimostrano come sia possibile offrire prospettive di un lavoro buono e contemporaneamente aiutare le aziende a trovare i professionisti “introvabili”. Per costruire un ponte tra talento e opportunità – conclude Cum – serve dunque ascoltare il mercato del lavoro nei suoi reali bisogni e, soprattutto, continuare a impegnarci per un cambio di paradigma che porti alla riscoperta del valore dei mestieri tecnici».
(Unioneonline/l.f.)