Vaccini nelle farmacie, il sindacato: «Solo se con un’adeguata retribuzione»
L’ipotesi dopo la delibera dell’assessorato che (per ora) punta solo sui medici di famigliaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Bene le eventuali vaccinazioni contro l’influenza in farmacia ma «sono inaccettabili ulteriori responsabilità per i dipendenti senza alcuna compensazione economica». Queste le parole di Cristiano Ardau, Segretario Generale della UILTuCS Sardegna, dopo la decisione della Regione di tagliare i farmacisti dal lavoro extra e l’immediata protesta di alcuni rappresentanti politici e di Federfarma.
Per Ardau la contestazione della Delibera di Giunta «va concertata con i sindacati. La cosiddetta “farmacia dei servizi” tanto caldeggiata da Federfarma, che vede queste unità come primo presidio sanitario territoriale, necessita di appositi accordi con i lavoratori che negli anni hanno visto aumentare le responsabilità e i carichi di lavoro senza alcun riconoscimento economico».
La richiesta di nuove indennità va di pari passo con il «recente avvio della trattativa per il rinnovo del CCNL delle Farmacie Private ormai inadeguato nella parte normativa e retributiva», continua Ardau. Dopo aver ricordato che i farmacisti italiani percepiscono retribuzioni tra le più basse del settore terziario e in Europa», l’appello alle istituzioni e alla politica. «Mostrino sensibilità anche convocando un apposito tavolo regionale sul tema, è arrivato il momento che sul settore si rifletta sulle condizioni dei lavoratori del settore, da anni senza alcun riconoscimento».
(Unioneonline/v.f.)