Possiamo stare tranquilli. La Conferenza permanente sul turismo, riunita a Cagliari lunedì 23 luglio (sì, avete letto bene, il 23 luglio) lo ha certificato: non dobbiamo farci trascinare in una visione di breve periodo.

Bene, bravi, bis. La Giunta regionale, a giorni, approverà persino il Piano strategico del turismo. Un documento frutto di un certosino lavoro di sintesi iniziato a Milis il 18 maggio, con tante autorevoli proposte.

Anche perché, sono parole dell'assessore Barbara Argiolas, "non volevamo un piano calato dall'alto". Giusto, la condivisione prima di tutto. Magari cogliendo l'attimo. Già, perché come raccontiamo nelle prossime due pagine, le nostre azioni, aspettando i frutti di fine legislatura, sono in calo nella borsa del Mediterraneo.

Com'era facile prevedere, il Nord Africa ha ripreso a rappresentare un'attrazione, se non fatale molto preoccupante per la nostra industria delle vacanze.

La "Destinazione Sardegna 2018-2021" (così si chiama il Piano) ha come parola d'ordine destagionalizzare, puntando persino "su nuovi modelli di promozione e marketing, anche digitale".

Corretto, ma già sentito. Ed è bastata la tregua sul fronte del terrorismo per spostare i turisti. Non a ottobre, ma a luglio e ad agosto. Con pacchetti da una settimana che costano meno di un passaggio in nave.

Sì, certo, il prezzo del biglietto non lo decide la Regione. Però noi presto avremo un Piano.
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