I concertoni di Capodanno attirano, ma solo i sardi.

«Le persone non vengono certo dall’estero per vedere i fuochi d’artificio o assistere ai concerti di Zucchero o Mengoni», taglia corto Gian Mario Pileri, presidente di Fiavet Sardegna, l’associazione degli agenti di viaggio.

Grandi nomi del panorama musicale italiano si esibiranno in Sardegna: Ligabue ad Alghero, Zucchero e Salmo a Olbia, Mengoni a Cagliari, Renga e Nek a Sassari, Mahmood a Castelsardo.

Eventi che contribuiranno a sviluppare quello che Pileri definisce turismo di prossimità, «un turismo prettamente locale, fatto dai sardi per i sardi». Senza questi concerti, osserva tuttavia il presidente di Fiavet, «forse molti sardi avrebbero deciso di partire».

«Con il Capodanno – continua Pileri – non facciamo business, a parte qualche sardo che fa ritorno a casa dai familiari». In uscita dalla Sardegna invece si registra «qualche leggero aumento di traffico in partenza dall’aeroporto di Cagliari, pieni i charter su Istanbul, per la Spagna e per Malta».

Buono il traffico in transito nei tre aeroporti dell’Isola: a Elmas dal 22 dicembre al 7 gennaio sono previsti 200mila passeggeri tra arrivi e partenze su 230mila posti offerti, nei due scali del Nord il flusso è di oltre 100mila persone durante il ponte natalizio su 129mila posti offerti. I movimenti nei porti sono invece in linea con quelli dello scorso anno.

Se le compagnie aeree ridono, soprattutto per il ritorno dei sardi dai propri familiari, gli hotel piangono. La situazione negli alberghi nel periodo natalizio è «insignificante» per il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca. «Non si registra alcun volume che possa giustificare aperture straordinarie, si tratta tutto di movimento interno di sardi che scelgono di passare Natale o Capodanno in un determinato hotel, ma nessuna delle grandi strutture ricettive che hanno chiuso ad inizio novembre ha aperto per questo periodo o ha deciso di aumentare la capacità ricettiva». Le prenotazioni dall’estero o dal resto d’Italia «sono pochissime». 

«E non mi si venga a parlare di attrazione turistica quando si promuovono i concertoni con i big, questa è animazione territoriale che va a discapito di settori come quello alberghiero e non promozione turistica», attacca Manca.

Anzi, chiarisce il numero uno di Federalberghi, le incertezze delle scorse settimane, gli annunci spezzettati e la mancanza di una regia regionale hanno creato una serie di annullamenti, soprattutto in Gallura. «Era ovvio - spiega Manca - che quando è stato fatto uscire il nome di Mengoni a Cagliari, tanta gente anche per motivi di prossimità e vicinanza, o anche di gusto musicale, ha scelto di cancellare le prenotazioni già fatte nel Nord dell’Isola. Un mancato coordinamento e una non regia regionale hanno creato del disordine nel nostro ambito».

Chi ride sono gli albergatori di Alghero, i sei hotel rimasti aperti hanno registrato il tutto esaurito: circa 1.200 posti letto con soggiorno minimo di due notti. Perché? La parola chiave è programmazione. A novembre la Fondazione Alghero aveva già svelato la rosa di nomi degli artisti che avrebbero animato il Capodanno: tre giorni di musica con Ligabue come grande star, ma anche altri nomi capaci di attirare il pubblico più giovane come Guè Pequeno, Noiz e Anna.

(Unioneonline/L)

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