A fronte del rischio di una pesante riduzione delle autonomie scolastiche in Sardegna – che avrebbe come conseguenza il taglio di oltre 40 istituti – la Cisl chiede l’apertura di un tavolo di confronto con la Giunta regionale, un intervento deciso del Consiglio e un’azione autorevole dei parlamentari sardi.

«Lo schema di decreto del ministro Valditara prefigura uno scenario negativo per l'Isola e questo si aggiunge alle problematiche irrisolte del sistema scolastico regionale, che vanno dal tema delle infrastrutture e della stabilizzazione dei precari - scrive il sindacato in una nota - Ovviamente indebolire il sistema scolastico significa condannare ulteriormente interi territori a nuove forme di isolamento, spopolamento e disagio socio-economico».

«Se il tema dell’autonomia della Sardegna viene vanificato o svuotato nei fatti, rispetto alla capacità - che viene tolta - di poter garantire docenti e personale in forza per garantire i principi Costituzionali di eguaglianza e diritto allo studio nei vari territori, occorre una risposta forte delle istituzioni regionali e dei parlamentari sardi - aggiungono per la segreteria generale Cisl scuola Maria Luisa Serra e il segretario regionale del sindacato, Davide Paderi - occorre unire e mobilitare tutte le forze, per non accettare queste scelte penalizzanti e insidiose».

(Unioneonline/s.s.)

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