C’è una Sardegna che merita di essere raccontata, quella – spesso dimenticata – dei giudicati e delle loro “regine”, che caratterizzarono il territorio sardo e la sua situazione politica tra il IX e il XV secolo. 

Per farlo, la Società umanitaria di Carbonia, insieme con le associazioni Terras e U-Boot Lab, ha pensato a una residenza nel Sulcis che ospiti un collettivo di artisti e ricercatori: attraverso un bando di selezione, attivo da oggi, prenderà corpo l’ambizioso progetto Giudicesse 2030

Al centro della ricerca ci sarà proprio il ruolo della donna in Sardegna: il tema sarà esplorato dal collettivo all’interno della residenza artistica, che li accoglierà tra il 4 e il 16 dicembre, all’insegna dell’accessibilità e dell’inclusione. L’idea si inserisce in un piano di valorizzazione dell’area del Sulcis Iglesiente e spinta da una nuova corrente associazionistica.

Possono presentare la loro candidatura artisti e artiste raggruppati in un collettivo che opera nel campo della ricerca artistica e scientifica, con un numero minimo di due persone: il compenso previsto è di 6mila euro. L’opera realizzata all’interno della residenza sarà presentata alla comunità durante un evento pubblico, e dovrà essere progettata e realizzata in modo da poter essere successivamente esposta.

(Unioneonline/L.Ne.)

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