Ennesima trasferta romana quella di oggi dei pacifisti sardi con la quale è stata, tra l'altro, preannunciata la denuncia che "Sardegna Pulita" depositerà domani al tribunale di Cagliari (inviandone anche una copia alla Procura della Repubblica di Roma) una denuncia nei confronti del Governo, colpevole, ad avviso della sigla, "di continuare ad autorizzare esportazioni belliche fuorilegge verso un Paese in guerra come l'Arabia Saudita" e "di rendersi complice del massacro in atto in atto in Yemen ad opera della stessa Nazione araba".

Una quarantina i manifestanti radunatisi davanti a Montecitorio: oltre alla delegazione sarda di Sardegna Pulita e del sindacato Usb a dare manforte c'erano gli esponenti romani di Rete NoWar e Cobas Scuola.

"I profili di reato per i quali presenteremo domani la denuncia contro il Governo - spiega il portavoce di Sardegna Pulita Angelo Cremone - sono chiari: o la Procura incrimina Angelo Cremone ed Ennio Cabiddu (i firmatari della denuncia, ndr) per calunnia oppure deve accertare se la condotta di quei ministri che autorizzano le esportazioni tramite l'agenzia Uama sia conforme alla normativa".

Tra i presenti anche Giuseppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana: "Chi si batte contro bombe e traffico di armi lo fa anche per la sicurezza degli italiani, anche di quelli che non lo sanno o non lo capiscono".

Molto apprezzato anche l'intervento del deputato di Leu e consigliere comunale del Campidoglio Stefano Fassina, pronto insieme ad altri parlamentari a presentare una mozione alla Camera per far sì che il governo decreti l'embargo bellico verso l'Arabia Saudita.

Usa un potente ossimoro il deputato di Leu: "Vogliamo portare avanti questa offensiva di pace attraverso una mozione che impegna il Governo a fare una cosa semplice, applicare la legge che già esiste ma che viene puntualmente aggirata".
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