Una denuncia penale contro Rwm Italia spa è stata presentata alla Procura di Roma da una coalizione internazionale di Ong. Al centro del provvedimento, rivolto anche contro l'Uama, l'Unità per le autorizzazioni dei materiali d'armamento, il sospetto che l'attacco aereo mortale in Yemen sia stato sferrato con le armi prodotte in Italia.

Come riporta la Rete Italiana per il disarmo, "le esportazioni di armi ancora in atto da parte dei Paesi europei favoriscono l'uccisione di civili, mentre società come la tedesca Rheinmetall AG e la sua filiale italiana RWM Italia S.p.A. traggono vantaggio da questo business. Allo stesso tempo, i Paesi esportatori forniscono aiuti umanitari alla medesima popolazione colpita da queste armi. L'ipocrisia è sconcertante e si protrae a causa della mancata attuazione del regime normativo europeo sul controllo delle esportazioni di armi in relazione ai diritti umani", afferma Miriam Saage-Maaß, Vice Legal Director di ECCHR, l'European Center for Constitutional and Human Rights.

Fondamentale, aggiunge, è "avviare un'indagine sulla responsabilità penale per queste esportazioni di armi e le relative autorizzazioni".

L'attacco finito al centro della denuncia è quello dell'8 ottobre 2016 che ha colpito il villaggio di Deir Al-Hajari, nello Yemen nord-occidentale, uccidendo un'intera famiglia di sei persone, tra le quali una donna incinta e i suoi quattro bambini.

Tra le macerie, si legge nel comunicato di Rete Italiana per il disarmo, "sono stati rinvenuti dei resti di bombe e un anello di sospensione prodotti da RWM Italia S.p.A., società controllata dal produttore tedesco di armi Rheinmetall AG".

(Unioneonline/s.s.)
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