Pronti a passare la seconda notte all’addiaccio i quattro operai della Portovesme srl da ieri asserragliati a 100 metri d’altezza. Aspetteranno da lassù la riunione convocata per venerdì dal ministero.

Hanno gli abiti da lavoro pesanti, coperte, sacchi a pelo e tende, ma l'umidità riesce a passare comunque nella sezione della ciminiera dell'impianto Kss per la raffinazione del piombo.

Loro non mollano la presa e vogliono tenere alta l'attenzione sul tema del costo dell'energia salito alle stelle per l'azienda, che ha deciso per questo di fermare alcuni impianti, siglando con i sindacati un'intesa per la cassa integrazione a rotazione per i 550 dipendenti.

«Dopo una lunga e approfondita valutazione della situazione di crisi, dopo aver sentito le segreterie di categoria e la Rsu di fabbrica, visti gli innumerevoli incontri registrati negli ultimi 15 mesi che non hanno portato a nessun risultato tangibile, abbiamo deciso di continuare la lotta ed assistere alla riunione di venerdì convocata dal ministero dall'interno della ciminiera. Ci riserveremo di fare nuove valutazioni a seguito dell'esito della riunione stessa. La lotta per l'energia e per il lavoro continua».

Proprio gli esiti dell’incontro convocato al ministero delle Imprese e del Made in Italy determineranno la fine o meno della clamorosa protesta e imprimeranno una svolta alla vertenza.

Oggi i lavoratori hanno ricevuto la visita del neo segretario Pd Piero Comandini e la solidarietà dei sindaci del territorio, preoccupati per gli effetti occupazionali ed economici per un nuovo rallentamento produttivo.

(Unioneonline/L)

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