Fluminimaggiore, sequestrato studio dentistico abusivo
Trovati anche farmaci scaduti da oltre vent’anniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un ambulatorio odontoiatrico privo di autorizzazioni sanitarie e con farmaci scaduti è stato sequestrato questa mattina dai carabinieri del NAS di Cagliari a Fluminimaggiore. Il titolare, un medico odontoiatra di 73 anni residente nel paese, è stato denunciato a piede libero per una serie di gravi irregolarità.
L’intervento è scattato nel contesto di una verifica avviata per accertare l’osservanza di un’ordinanza sindacale emessa nei mesi scorsi, dopo che le analisi avevano rilevato la presenza del batterio della Legionella nell’impianto idrico della struttura.
Nonostante il provvedimento dell’autorità sanitaria avesse imposto l’interruzione immediata dell’attività, i carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità – insieme al Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL Sulcis Iglesiente – hanno constatato che lo studio risultava ancora operativo.
Le verifiche hanno rivelato un quadro allarmante: lo studio non risultava né autorizzato né regolarmente notificato come struttura sanitaria, e veniva comunque utilizzato per prestazioni odontoiatriche. Di conseguenza, i militari hanno posto sotto sequestro preventivo i locali, insieme alle attrezzature mediche in uso, tra cui riunito, bisturi, sterilizzatori e altro strumentario specialistico.
Ma la scoperta più grave riguarda la presenza di numerosi farmaci scaduti, tra cui tre siringhe già precaricate e 85 fiale di anestetico con lotti fuori validità anche da oltre vent’anni.
Un elemento che fa ipotizzare la detenzione di medicinali guasti o imperfetti, con la possibilità – ancora da accertare – che alcuni di questi siano stati effettivamente somministrati ai pazienti.
L’intera attività si inserisce nei controlli sistematici condotti dal NAS per la tutela della salute pubblica. Le indagini proseguiranno per verificare ulteriori responsabilità, tra cui l’inosservanza di provvedimenti sanitari e la corretta gestione dei rifiuti medici prodotti all’interno dello studio.
(Unioneonline/Fr.Me.)